Si dice che, nell’istante prima di morire, un uomo riveda scorrere davanti a sé tutta la sua vita. Quella del grande Odoardo Spadaro, in quell’attimo, tira fuori aneddoti, ricordi e canzoni: momenti meravigliosi, noti e meno noti. Gianmaria Vassallo torna con uno dei suoi spettacoli più amati, "Il mio nome è Spadaro", domani (ore 21) al Teatro Puccini. Lo spettacolo è un atto d’amore moderno e lontano da ogni facile ’omaggio’ dedicato al cantautore, attore e fantasista che assurse a simbolo di Firenze e della fiorentinità, pur spaziando tra arti e generi diversi, per non dire dei trascorsi in Francia e delle tournée in tutto il mondo. Vassallo riporta alla luce materiale sconosciuto, recuperato da archivi storici. Particolare anche la scelta dei brani, che ai sempreverdi "La porti un bacione a Firenze", "Il valzer della povera gente" e "Sulla Carrozzella" affianca canzoni meno conosciute, tra cui alcuni inediti, arrangiati in chiave attuale ed eseguiti dal vivo da Davide Zappia e Francesco Baglioni.
CronacaGianmaria Vassallo esalta la fiorentinità di Odoardo Spadaro