Gelo Gilbarco, l’azienda conferma 70 esuberi

Partenza in salita al primo incontro dell’unità di crisi regionale sulla vertenza. I sindacati: "Posizione gravissima, nessun rispetto"

I lavoratori hanno atteso l’esito del confronto in presidio sotto il palazzo della Regione

I lavoratori hanno atteso l’esito del confronto in presidio sotto il palazzo della Regione

Firenze, 6 maggio 2022 - Un’altra multinazionale delocalizza e licenzia. La Gilbarco Italia Srl, che fa parte insieme alla capogruppo Gilbarco Veeder-Root della multinazionale americana Vontier, leader nella fornitura di distributori e sistemi software per punti vendita di carburante, a Firenze occupa 167 dipendenti più una cinquantina di lavoratori interinali e altri consulenti esterni.

A inizio aprile l’azienda ha preannunciato una riorganizzazione che porterebbe a 70 esuberi. E ieri, al termine di un lunghissimo primo incontro dell’Unità di crisi regionale sulla vertenza, la Gilbarco ha comunicato di voler aprire velocemente la procedura di licenziamento, rifiutando ogni tipo di trattativa.

"Sono sorpreso e amareggiato, avevamo proposto all’azienda, d’intesa con il sindacato, un’attesa di soli dieci giorni per conoscere il piano industriale – dichiara Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali del presidente Giani -. Ma Gilbarco non ha accettato di aspettare un tempo certo e così ridotto che potrebbe evitare costi sociali pesanti".

Al tavolo con Fabiani, erano presenti l’assessore Benedetta Albanese per il Comune di Firenze, i rappresentanti sindacali e delle Rsu aziendali, i tecnici di Arti (Agenzia Regionale Toscana per l’impego) e collegata da remoto la Gilbarco Italia Srl, rappresentata dall’amministratore delegato Paolo Sorrentino, assistito da Confidustria Firenze. La Fiom Cgil Firenze, Prato, Pistoia e il Nidil Cgil Firenze ritengono "gravissima questa posizione che denota anche una mancanza di rispetto verso i lavoratori e verso le istituzioni le quali, avevano chiesto un riaggiornamento del tavolo nel giro di dieci giorni".

Per i due sindacati si tratta di "un oltraggio che proviene dall’azienda rappresentata dal vicepresidente di Confindustria Firenze". Nello specifico, l’azienda vuole licenziare 31 dipendenti e non rinnovare il rapporto di collaborazione con 38 interinali.

Per Nidil Cgil Firenze "la posizione dell’azienda è incomprensibile ed espone ancora di più i 38 lavoratori in somministrazione che perderanno il lavoro al 30 giugno senza la tutela della procedura di mobilità. Per dare una tutela anche a questi lavoratori abbiamo chiesto il mantenimento del tavolo istituzionale presso la Regione".

E la Regione ha già detto sì. "Il tavolo non chiude: resta aperto per trovare una soluzione anche per loro" dice Fabiani sottolineando che comunque l’obiettivo delle istituzioni rimane quello "di zero esuberi e nuove certezze sul futuro industriale del sito". Lo stesso vale per la Fiom che rimarca "nessuna disponibilità a trattare alcun licenziamento. Diffidiamo pertanto l’azienda dall’aprire la procedura di licenziamento collettivo".

I lavoratori dello storico stabilimento di via de’ Cattani a Firenze hanno atteso l’esito del confronto in presidio sotto il palazzo della Regione, in piazza Duomo, per una protesta molto partecipata che ha visto la solidarietà da parte di altre aziende del territorio fiorentino, in primis i lavoratori ex Gkn di Campi Bisenzio. E nei prossimi giorni ci saranno nuove manifestazioni di protesta che saranno decise dall’assemblea dei lavoratori.

 

 

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