MANUELA PLASTINA
Cronaca

Gatto in trappola nei lacci metallici: "L’ho fatto per imitare dei video"

Denunciato per maltrattamenti il minorenne che piazzava dei cavi per catturare animali selvatici .

Gatto in trappola nei lacci metallici: "L’ho fatto per imitare dei video"

"L’ho visto fare in alcuni video che circolano sul web: ho voluto imitarli". Avrebbe agito solo per una folle emulazione e per un assurdo sadico divertimento lo studente minorenne di Impruneta denunciato per maltrattamenti contro gli animali. È stato identificato dai carabinieri forestali di San Casciano Val Di Pesa come l’autore di alcune trappole rudimentali disseminate in zona Fattoria la Fonte a Impruneta. Con quei cappi realizzati con una fune in acciaio si "divertiva" a catturare animali selvatici. Le sue prede erano di piccole dimensioni, le cui zampine potevano facilmente rimanere incastrate dentro il cappio.

Non si sa se poi avrebbe voluto ucciderle o lasciarle ferite seppur libere. Il motivo del suo gesto, come da lui stesso spiegato, è assurdo: "L’ho visto in rete e volevo provarci anche io". Un esperimento crudele nei confronti di piccoli animali che ha portato avanti per giorni, finchè non è stato intercettato e fermato. Davanti ai carabinieri forestali, accompagnato dal padre, ha ammesso le sue colpe. Era un po’ di tempo, ha raccontato, che sistemava queste trappole nella zona, realizzate appunto con una fune in acciaio a scorsoio.

Le piazzava a ridosso di una recinzione perimetrale in zona boschiva, vicino a un varco già esistente o appositamente creato proprio per invogliare il passaggio di animali selvatici di piccola taglia.

Le sue vittime. Ma nella trappola è finito anche un gattino, allontanatosi troppo da casa e finito nella stretta di quel cappio tagliente. Il suo padrone lo stava cercando dalla sera precedente setacciando tutta la zona nella disperata ricerca del suo amico perduto. Lo ha trovato lì, ancora con la zampina incastrata nella trappola rudimentale. Il micio per fortuna è riuscito a sopravvivere a questa brutta avventura, dopo una notte bloccato in quella dolorosa posizione.

L’uomo lo ha liberato, curato ed ha denunciato l’accaduto ai carabinieri forestali che hanno subito avviato le indagini. Grazie a sopralluoghi mirati e all’utilizzo di tecnologie in dotazione al reparto, dopo aver individuato almeno due di quei lacci, le forze dell’ordine hanno tracciato l’identikit dell’autore: doveva essere un giovane tra i 16 e i 18 anni di genere maschile. Più volte e periodicamente sistemava i lacci-trappola proprio nell’area dove è stato ritrovato il gattino. Finché gli uomini dell’Arma non hanno dato un nome e un volto all’autore, scoprendo che si trattava appunto di uno studente di zona ancora minorenne. Lo hanno convocato, accompagnato dal padre proprio in quanto ancora sotto i 18 anni. E il giovane ha dovuto ammettere di aver voluto imitare i video visti sul web e di essere il colpevole di quel maltrattamento contro gli animali, reato previsto dal Codice penale all’articolo 544 ter con pene dure per l’autore. I due lacci ritrovati dai carabinieri forestali nella zona sono stati posti sotto sequestro.