Banda dei tombini, ora è psicosi. Cinque colpi in un paio di settimane

Le spaccate si susseguono. E quasi sempre per pochi spiccioli. Il vero guaio sono i danni alle vetrine

Una delle vetrine infrante

Una delle vetrine infrante

Firenze, 27 novembre 2022 - Quando è arrivata davanti alla porta del suo negozio ha tirato quasi un sospiro di sollievo. Accanto all’ingresso un tombino e un sacco nero. Qualcuno nella notte tra giovedì e venerdì ha cercato di intrufolarsi all’interno della sua attività ma qualcosa è andato storto. Molto probabilmente, il malvivente è stato messo in fuga da rumori provenienti dalla strada. "Se ne è accorta la mia commessa, quando è arrivata giovedì mattina ha visto il tombino e una busta nera, di quelle grandi per la spazzatura, vuota. Sono molto preoccupata, solo due giorni fa è toccato a un mio vicino di strada, alcune settimane prima sempre a un altro commerciante".

Rebecca Bardi, titolare della Merceria Rebecca di via delle Magnolie, è preoccupata: "Siamo stati presi di mira, non ci sentiamo affatto tranquilli" sottolinea. Almeno cinque colpi (e tentativi) messi a segno nelle ultime due settimane nella zona dell’Isolotto. Il presidente del centro commerciale naturale piazza Pier Vettori Edoardo Boccherini chiede più attenzione: "Serve un sistema di video sorveglianza più capillare e una maggiore presenza delle forze dell’ordine. Ogni mattina arriviamo a lavoro con l’ansia che possa succedere qualcosa, non possiamo dormire tranquilli in queste condizioni" aggiunge chiedendo a chi di dovere di fare in fretta perché "il rischio è perdere il Natale".

Da alcune settimane a dare filo da torcere ai titolari degli esercizi commerciali è la banda del tombino, battezzata in questo modo proprio per il loro modus operandi: usano il tombino appunto per infrangere la porta a vetri e intrufolarsi all’interno delle attività. "Si tratta di persone, almeno dall’impressione che abbiamo avuto noi, che rubano per fame, davvero per pochi spiccioli" aggiunge Barbara Amorosi, titolare di Morosi Group di via Libero Andreotti. Anche lei tra mercoledì e giovedì è stata visitata da uno dei componenti della banda. Le telecamere del sistema di video sorveglianza che ha visionato non lasciano spazio all’immaginazione: alle 4.50 un uomo col cappuccio e il viso ben coperto da una sciarpa ha sfondato la porta a vetri con un tombino recuperato a pochi metri di distanza. Una volta dentro ha aperto i cassetti e, quando ha visto che non c’erano monete, è andato via. "E’ stato velocissimo. Queste persone rubano per fame, avrebbe potuto portare via ma cercava solo ed esclusivamente soldi. Il problema però sono i danni: siamo in attesa del preventivo per la riparazione della porta ma si tratta di migliaia di euro," si sfoga la titolare Barbara Amorosi. "Non sono la prima purtroppo - conclude -, la settimana scorsa a un mio collega. Chiediamo alle autorità di mettere un freno a questa escalation di furti".

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