Il nome di Carlo Fuortes alla guida del Maggio, rimbalzato nelle ultime ore, al posto dell’attuale commissario Onofrio Cutaia (che ha fatto domanda per i Teatri Romani) viene considerata favorevolmente dal sindaco Dario Nardella che già lo aveva inserito tra i sovrintendenti graditi prima dell’arrivo di Alexander Pereira. E’ quanto trapela da Palazzo Vecchio dove la partita-Maggio, che si è portata dietro parecchi mal di pancia (e 7 milioni di esborso), è guardata da vicino. In particolare Nardella avrebbe già parlato dell’imminente successione con il ministro Sangiuliano (al quale spetta l’ultima parola) e con i soci del Teatro, il presidente della Regione Eugenio Giani e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Bernabò Bocca.
In particolare Nardella con i suoi ha parlato di ‘egregio lavoro’ svolto da Cutaia nel momento più duro del Teatro, dopo la voragine nei conti e il commissariamento deciso dal ministro, contestualmente all’indagine penale avviata nei confronti di Pereira: a fine ottobre all’ex sovrintendente era stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, l’anticamera della richiesta di rinvio a giudizio per peculato, la traduzione giuridica dell’aver fatto shopping e viaggi con la carta di credito dell’ente e di malversazione di erogazioni pubbliche, e cioè di aver usato i fondi affidati al Maggio dal governo per pagare le cosiddette spese correnti. Tra queste, anche gli stipendi dei dipendenti.
Il sindaco attende anzitutto la comunicazione del ministero della fine dell’attività commissariale che potrebbe arrivare anche a gennaio, dopodiché si dovrà provvedere all’insediamento del nuovo Consiglio di Indirizzo. A quel punto sarà Nardella a inviere al Consiglio la terna di candidature nella quale rientrerebbe il nome di Fuortes.
Manager ed economista della cultura, il nome di Fuortes, romano ex ad della Rai era già venuto alla ribalta dopo che Pereira era stato costretto alle dimissioni ma era stato lo stesso ex sovrintendente dell’Opera di Roma (nominato dall’allora ministro della cultura Dario Franceschini) a mostrarsi non disponibile. Fuortes, infatti, era deciso a restare in Rai o andare alla Scala di Milano, dove però il posto non era ancora libero, o al San Carlo di Napoli dove Sangiuliano ha fatto di tutto per mandarlo. Anzi di più: un decreto legge ad personam (o meglio contro personam) per spodestare il sovrintendente francese Stéphane Lissner che, però ha vinto il ricorso in tribunale, ed è rimasto alla guida del teatro partenopeo. Dopo la piccolissima parentesi napoletana, Fuortes potrebbe ripartire proprio da Firenze. Nonostante la figura autorevole, questo arrivo potrebbe incidere sui precari equilibri del Maggio che è ripartito con una stagione molto parsimoniosa, ‘benedetta’ proprio da Cutaia. Il suo incarico di commissario straordinario, a settembre scorso, è stato prorogato di sei mesi, quindi fino a marzo prossimo. Ma secondo i beninformati l’arrivo di Fuortes potrebbe avvenire già a gennaio. Tra Fuortes e Cutaia, però, c’è un ’terzo incomodo’: negli ambienti cultural-politici si parla di una richiesta per venire a Firenze fatta dal sovrintendnete del lirico di Cagliari, Nicola Colabianchi, figura vicina a Fratelli d’Italia.