Fuorisede senza sede Le storie degli studenti in tenda che lottano "Prezzi folli, ora basta"

La manifestazione sbarca anche al polo universitario di Novoli "Vivo con quattro persone in un appartamento da due, lo pago 500 euro al mese. Studiare qui era il mio sogno, ora è un incubo" .

Fuorisede senza sede  Le storie degli studenti  in tenda che lottano   "Prezzi folli, ora basta"

Fuorisede senza sede Le storie degli studenti in tenda che lottano "Prezzi folli, ora basta"

FIRENZE

Neanche la pioggia li ha fermati. Ieri mattina, gli studenti dell’Università di Firenze hanno piantato le tende davanti alla biblioteca del polo di Novoli, per protestare contro il caro affitti. La manifestazione, promossa da Udu, ha mobilitato migliaia di ragazzi in Italia al grido: "senza casa, senza futuro". A Firenze, lo slogan è diventato ‘fuorisede senza sede’ e il movimento ha già ottenuto un tavolo di confronto con il Comune.

Le storie di chi non trova casa sono tante e gli studenti le hanno raccontate mentre montavano le loro tende. "Pago 500 euro per una stanzetta di 8 mq in periferia, ma c’è chi è messo peggio" ha detto Riccardo, al secondo anno di Scienze politiche. "Conosco un ragazzo che fa il pendolare da Perugia o due studenti siciliani che, a causa dei prezzi, hanno rinunciato a frequentare in presenza".

Raphael, al terzo anno di relazioni internazionali, sorrideva mentre raccontava le sue peripezie. "Sono canadese e studiare a Firenze è sempre stato il mio sogno. Quando sono arrivato in Italia, ho passato due mesi sul divano di un amico. Alla fine, ho trovato una stanzetta a 500 euro al mese, con 750 euro di caparra. La proprietaria di casa, senza dire nulla a me e ai miei coinquilini, piazzò le telecamere negli spazi comuni, per controllarci. Me ne sono andato e, dopo altri due mesi di ricerca, ho trovato l’appartamento dove vivo oggi. Siamo in quattro, con un bagno solo".

La situazione degli alloggi è peggiorata dopo la chiusura per ristrutturazione delle residenze universitarie di Calamandrei e Caponnetto, con la perdita di 2mila posti letto. "Ciò che chiediamo -ha dichiarato Dora di Udu Firenze- è che il Comune e la Regione si impegnino per la costruzione di nuove residenze. La nostra città deve tornare ad essere a misura di studente, non finalizzata solo al turismo. A questo proposito, si pensi che il 75% degli edifici fiorentini sono affittati con Airbnb".

Cosimo Guccione, assessore alle Politiche giovanili, ha confermato che, dopo il confronto con Udu e Cgil, l’amministrazione comunale ha sollecitato l’Università e la Regione ad intervenire. "Il benessere dei ragazzi - ha affermato - ci sta molto a cuore. Come Comune, abbiamo le mani legate su molti temi, ma stiamo lavorando per aumentare le case degli studenti". In questo senso, il Piano urbanistico 2023 prevede che, nei nuovi studentati privati, il 20% delle camere sia destinato ai beneficiari degli alloggi concessi da Ardsu.

Benedetta Macchini

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