
Furto da film in via dei Cerchi: tre uomini hanno rubato centinaia di migliaia di euro di monili. Usate due auto ed estintori per coprire le tracce. Almeno cinque i coinvolti, indaga la polizia.
Un’auto a motore spento lasciata in via della Condotta per bloccare l’ingresso nella perpendicolare via dei Cerchi, a due passi da piazza della Signoria. Un’altra, invece, si è accostata di fronte alla gioielleria Jean Saadé: tre uomini vestiti di nero e travisati con passamontagna sono scesi e in circa due minuti hanno divelto bandone e porta d’ingresso e rubato monili e preziosi per centinaia di migliaia di euro. Fuori, per coprire le loro tracce, sono stati accesi fumogeni e azionati estintori.
È il maxi colpo di Ferragosto andato in scena nel cuore del centro storico di Firenze intorno alle due nella notte tra venerdì e sabato. Nel mirino della banda, che tra manovali (coloro che compiono materialmente il furto), pali e basisti dovrebbero contare 4/5 membri, è finita la gioielleria in via dei Cerchi ’Jean Saadé’, che prende il nome dal suo proprietario. Sul caso indagano gli uomini della squadra mobile di via Zara, che non hanno dubbi: si tratta di un furto studiato nei minimi dettagli, eseguito da professionisti.
A confermare la tesi, anche i tempi dell’intera operazione. Poco più di due minuti passano da quando i tre banditi scendono dall’auto, forzano la saracinesca con un cric, scassinano lucchetti e nottola della porta principale con cacciavite e altri attrezzi del ’mestiere’, e poi riempiono – in meno di un minuto e mezzo – due secchi molto capienti con gioielli e monili esposti nelle teche.
Durante il blitz è anche scattato l’allarme: il segnale è stato ricevuto dai vigilantes che hanno subito chiamato il proprietario del negozio. A sua volta, Jean Saadé, orefice di grande esperienza e dal ’98 proprietario della gioielleria, ha subito controllato la situazione dal suo smartphone e notato, in diretta, i tre uomini intenti ha derubarlo del lavoro di una vita. Sono stati avvisate le forze dell’ordine: Saadé sul posto ha trovato municipale e volanti della polizia.
Come sono arrivati fin lì? Ma soprattutto: come hanno fatto a svanire nel nulla tra i ’budelli’ del centro storico, location decisamente non facile per un’auto in fuga? Secondo quanto ricostruito finora, i ladri sono arrivati e poi fuggiti con auto con targhe rubate, per non farsi individuare dal lettore ottico delle forze dell’ordine. Una delle auto, quella posizionata all’incrocio con via della Condotta, è stata abbandonata lì.
Scappando hanno perduto arnesi da scasso, cacciaviti e piedi di porco. Oltre ad alcuni gioielli. Le immagini delle videocamere private del negozio di fronte alla gioielleria inquadrano i primi minuti dell’azione, la scena si tinge di bianco a causa del fumo bianco sparato da estintori e fumogeni. Gli inquirenti, quindi, stanno cercando di stabilire il percorso di fuga preciso, grazie anche alle decine di telecamere pubbliche presenti nell’area. Cruciali saranno anche le voci di alcuni testimoni (verosimilmente turisti) che, si vede dai video, passano accanto all’auto – e guardano insospettiti al suo interno – pochi secondi prima dell’inizio del blitz.
I tre, aiutati nel colpo da almeno altri due soggetti, si sono anche lasciati scappare urla e frasi durante i momenti concitati del furto che, eliminati i rumori di sottofondo dei filmati, saranno isolati per capire la lingua parlata e quindi le loro nazionalità.
La proprietà infine ha avviato l’inventario per quantificare l’entità esatta del colpo subito: i pezzi sono pregiati e partono da prezzi base di diverse migliaia di euro. Un gesto di solidarietà è arrivata dalla sindaca Sara Funaro, che ieri pomeriggio ha chiamato il gioielliere.
Pietro Mecarozzi