"Fu un artista illustre Un grande? Ma come si misura la grandezza?"

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Professor Franco Cardini, secondo lei Firenze ha dimenticato Franco Zeffirelli? I fiorentini sono degli ingrati?

"Diciamo che la memoria e la gratitudine non sono ordinariamente parte del patrimonio della società civile in genere, di quella fiorentina in particolare. Esiste, senza dubbio, una “memoria ufficiale” di personaggi e di eventi, ma è confinata nel conformismo o annegata nella retorica. Lo diceva già Dante sette secoli fa: eravamo, allora, un “ingrato popolo maligno”; siamo cambiati oggi? E in meglio o in peggio? Di fiorentini che hanno ben meritato da Firenze, ce ne sono tanti. Se ci fosse un camposanto dedicato ai grandi della nostra città, sarebbe pieno di sterpaglia".

Vero. Quindi fra questi c’è anche Zeffirelli?

"Franco Zeffirelli fu un uomo di teatro, di cinema e di vita politica importante, celebrato, fortunato. Era dichiaratamente cattolico a al tempo stesso non nascondeva comportamenti etici contrari alla disciplina della Chiesa cui apparteneva; si schierò politicamente con chiarezza, il che è un merito civile, ma come personaggio impegnato si mise a capo di campagne – come quella favorevole al pregiudizio antislamico – che ne fecero un campione del pregiudizio e dell’intolleranza insieme con la pur cara, indimenticabile Oriana Fallaci".

A proposito di religione.

" Firmò opere presentate anche come prova della sua militanza cristiana: ma il suo Gesù di Nazareth, oleografico e spettacolare, non regge il confronto col pathos di quello, di analogo soggetto, girato da Pasolini; così come Fratello Sole, Sorella Luna rappresenta un fraintendimento colossale rispetto allo spirito di Francesco d’Assisi che invece Liliana Cavani, nella prima delle sue due pellicole sul medesimo tema, seppe cogliere quasi in pieno.

Firenze ha amato molto il suo “Un tè con Mussolini“.

"Beh, quel film conteneva anche cantonate ridicole, come il carrarmato americano Sherman travestito da Leopard tedesco".

Non possiamo comunque dimenticare la sua grandezza.

"Fu senza dubbio un artista illustre: e la sua Fondazione, in una delle più belle piazze di Firenze, lo ricorda adeguatamente. Fu un “Grande”: ma come si misura la grandezza? Quali sono i limiti del ricordo, quali quelli dell’oblìo?"

Olga Mugnaini

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