Franchi, alta tensione. Comune contro i viola: "Dal dg Barone mancanza di rispetto"

Dopo l’attacco del dirigente della Fiorentina su stadio ed elezioni arriva la risposta dell’amministrazione Nardella (che scrive a Commisso) "Non decidiamo noi dove gioca la squadra. Una soluzione si trova".

Tra Palazzo Vecchio e Fiorentina ora si gioca a carte scoperte. Il nervosismo è palpabile, e la tanto decantata serenità nei rapporti tra amministrazione e squadra alla fine si è trasformata in una guerra a botte di comunicati. Tanto che l’amministrazione comunale, ieri, ha serrato i ranghi rispondendo in modo piccato al dg Joe Barone che è entrato a gamba tesa sulle prossime elezioni – "Continuate a votare le stesse persone e non cambierà mai nulla" – e alle sue critiche sull’incertezza legata a dove si disputeranno le partite dei viola durante i lavori di restauro del Franchi (non sarà un caso che venerdì Nardella e Giani hanno disertato la penultima del girone di andata del campionato). Dichiarazioni che non sono per nulla piaciute all’amministrazione guidata da Dario Nardella, che prima ha preso carta e penna e scritto direttamente a Commisso per lamentarsi e poi ha definito le parole di Barone "una grave mancanza di rispetto per le istituzioni, per il Comune, la città di Firenze e i fiorentini, tanto più alla luce degli ottimi rapporti con la proprietà di Acf Fiorentina".

Il Comune di Firenze, si legge nella nota "non ha mai fatto mancare la propria disponibilità a collaborare con la Fiorentina, ma perché la collaborazione sia efficace serve rispetto reciproco. Il Comune non decide dove gioca la squadra né tantomeno ha mai fatto il nome di Modena o di Cesena. Il Comune può supportare la squadra nella individuazione della migliore soluzione come ha sempre fatto e come sta continuando a fare. La soluzione ideale su dove giocare durante i lavori si può ancora trovare se c’è la volontà di tutti e, a questo fine, il Comune ha chiesto la collaborazione del governo, della Lega Calcio e della Figc perché il nuovo stadio Franchi è un progetto che interessa non solo la città ma tutto il Paese, visto che Firenze è ufficialmente candidata a ospitare gli Europei 2032. Questo prescinde dal fatto che si debba procedere con gli interventi propedeutici al restyling, per non perdere i 150 milioni di euro per lo stadio Franchi, che non può essere abbandonato e che va restituito alla città e al quartiere più bello e funzionale che mai. Occasione storica per Firenze, per la Fiorentina e per i tifosi, che altre città italiane non hanno".

Fratelli d’Italia, con i consiglieri Cellai e Draghi, si è subito schierata con Barone: "Il Pd e Nardella hanno scelto la strada della riqualificazione dello stadio e sin dall’inizio sapevano che fosse necessario individuare una soluzione per giocare durante i lavori. Soluzione che era indicata nello stesso stadio Franchi in concomitanza con gli stessi. Poi la giunta ha cambiato idea". In serata ai meloniani è arrivata la risposta del capogruppo Pd Armentano: "Dispiace che la vicenda dello stadio venga strumentalizzata per interessi politici. Peraltro, pochi giorni fa lo stesso patron della Fiorentina Rocco Commisso aveva messo tutti in guardia sul ‘non usare il Franchi come trofeo. E invece in tanti oggi si mettono a strumentalizzare la passione per la squadra della città".

A.P.

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