
Cecilia Del Re
Firenze, 3 novembre 2021 - «Il Parlamento riconosca la fragilità e la specificità delle nostre città d'arte». Queste le parole dell'assessore comunale al Turismo di Venezia, Simone Venturini, in occasione del convegno "Firenze e Venezia nel day after #covid", un'occasione di dialogo e confronto tra le due città d'arte che, insieme, hanno redatto un documento a tutela delle due città.
Il protocollo verrà inviato dagli imprenditori di Confesercenti Firenze e Venezia al Governo, insieme alla richiesta ufficiale di un incontro. «Riconoscere la specificità delle nostre città d'arte - ha rimarcato l'assessore Venturini - significa capire che servono norme ad hoc per incidere concretamente sulla gestione dei flussi turistici, sul commercio e sulle affittanze turistiche brevi, innalzandone il livello e bilanciando così le esigenze dei visitatori con quelle dei residenti. Temi su cui oggi vige una totale 'deregulation' che penalizza i centri storici».
Sul tema delle città d'arte, ha preso la parola anche l'assessore al turismo di Firenze Cecilia Del Re: «Dobbiamo agire su più fronti: dal decentramento degli attrattori culturali, alla rigenerazione urbana, alle infrastrutture di mobilità con tutti gli stakeholders coinvolti. Chiediamo di rivedere la governance delle città d'arte, oggi di competenza regionale, perché si trovano ad affrontare temi particolari rispetto agli altri comuni e devono poter agire subito per regolamentare determinati fenomeni». L'assessore ha anche parlato delle cosiddette "ondate" di turisti: «Nel piano di gestione Unesco, inseriremo il tema del tempo della città per quanto riguarda gli orari di apertura dei grandi musei e il mantenimento dell'obbligo di prenotazione, per una gestione più organizzata degli afflussi».
Presente all'incontro anche il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, che ha proposto una sorta di piano Marshall per tutelare operatori turistici e cittadini: stop all'affitto turistico selvaggio da parte dei privati, sconti sulla Tari ai negozi alimentari che non praticano la vendita da asporto e contribuiscono a tenere pulita la città, divieto di apertura di nuovi minimarket, più bagni pubblici e info point per i visitatori nel centro storico.
Per Del Re, poi, è necessario «Mettere in campo un percorsocongiunto tra Firenze e Venezia per portare all'attenzione del governo una serie di questioni che riguardano le città d'arte a vocazione turistica. Agire insieme ci rende più forti per ottenere provvedimenti che ci consentano di gestire al meglio l'impatto del turismo sulle nostre città. Il turismo, se non gestito e accompagnato con le giuste azioni, può generare conseguenze patologiche per la vivibilità, specie dei nostri centri storici. È per questo - ha ricordato - che il sindaco Nardella e il sindaco Brugnaro, già prima dell'estate, hanno inviato al governo un decalogo di azioni, fatte proprie anche dalle altre città d'arte, e che nei giorni scorsi il nostro sindaco ha lanciato anche la proposta di una legge di iniziativa popolare per la tutela dei centri storici».
Nel documento di Confesercenti vengono affrontati i temi dell’accoglienza e delle misure necessarie per migliorare i sistemi di informazione e l’offerta, del decoro, del commercio delle infrastrutture e della mobilità.
«Riconoscere la specificità delle nostre città d’arte - conclude Simone Venturini - significa capire che servono norme dedicate per poter incidere concretamente sui flussi turistici, sul commercio e sulle affittanze turistiche. Solo attraverso l’introduzione di nuovi strumenti normativi nazionali Venezia, Firenze e tutte le altre città d’arte irimarranno vive».
Al convegno, moderato dal giornalista Marcello Mancini, hanno partecipato anche Claudio Bianchi, presidente Confesercenti Metropolitana, Emiliano Biraku, coordinatore Confesercenti Venezia, Monica Rocchini, presidente Assohotel e Marco Verzì, presidente Federagit.