
Grandi novità in arrivo a Firenze per la grande distribuzione organizzata
Firenze, 25 settembre 2022 - Stop ai maxi supermaket in città. Quando Palazzo Vecchio approverà il nuovo piano operativo comunale (ovvero il regolamento urbanistico) non sarà più possibile aprire nuove strutture che vendono generi alimentari con una superficie superiore ai 2.500 metri quadrati (medie strutture di vendita). Cosa invece consentita per generi che non sono alimentari. A tal proposito, la proprietà dell’immobile ex Fondiaria-Sai di piazza della Libertà ha chiesto il cambio di destinazione d’uso (ora uffici) per realizzare un centro commerciale.
Sarà un’occasione per far rinascere la piazza con la riqualificazione che prenderà vita alla fine dei cantieri della tramvia e che si ricollegherà al grande progetto dell’ex ospedale militare San Gallo dove nascerà una cittadella (con un mix di funzioni, anche commerciale) con l’abbattimento delle mura di via Cavour.
"La filosofia di Palazzo Vecchio è dare respiro al commercio diffuso – spiega l’assessora all’urbanistica Cecilia Del Re – Tuttavia non escludiamo che possa arrivare qualche grande magazzino anche fuori dalle mura, in quell’ottica policentrica e diffusa, di cui il commercio rappresenta uno strumento fondamentale di attuazione assieme alla realizzazione delle nuove tramvie".
Per i supermarket , nessuna deroga. Ad eccezione dell’unica media struttura di vendita prevista all’ex caserma Lupi di Toscana, già deliberata dal consiglio comunale nel relativo piano attuativo, che servirà le quattromila famiglie che andranno a vivere nella zona.
Anche lo stesso, e molto atteso, nuovo punto vendita Esselunga di via Mariti, all’ex Panificio Militare, si adeguerà e sarà ridimensionato. Esselunga è in procinto di presentare una variante al permesso di costruire per eliminare un piano del nuovo centro, a vantaggio di un progetto architettonico più bello e con un’impronta maggiormente green.
Insomma "la prossimità sarà uno degli elementi al centro del nuovo Piano operativo", dice Del Re. Un Piano che resterà a volumi zero, per favorire il recupero di immobili abbandonati o depressi in attesa di nuova vita. "Compresi i grandi contenitori vuoti che, nel corso degli ultimi anni, sono stati recuperati anche con progetti dedicati alle medie strutture di vendita".
Il blocco dei grandi super di generi alimentari nasce "in nome della diffusione più capillare del commercio", ma anche perché la formula "sembra ormai superata". In Comune negli ultimi mesi è arrivata una sola richiesta di questo tipo, ma ormai difficilmente potrà essere accolta.
"La dimensione sotto i 2.500 metri quadri sembra oggi quella più congeniale per Firenze: in grado di inserirsi agevolmente in un tessuto già densamente urbanizzato, con una migliore capacità di profilare offerte in base al tipo di clientela, anche offrendo nuovi e diversi servizi destinati al raggio del rione", spiega l’assessora.
I supermercati più piccoli, durante la pandemia, hanno dato dimostrazione di poter offrire un ottimo servizio di prossimità, con spesa a domicilio, al pari delle botteghe di vicinato. "Si tratta dunque di innovare modelli sinora consolidati, forse non più adeguati alla contemporanità, che uniscano all’aspetto della sostenibilità ambientale ed economica anche quella sociale", dice Del Re.
Il nuovo piano non prevede vincoli specifici all’apertura di grandi magazzini (non alimentarI). "In questo caso l’offerta fuori dal centro storico è abbastanza limitata – spiega – E, anzi, sembra idonea a rivitalizzare zone più depresse, come ad esempio può essere piazza della Libertà".