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Firenze pronta a rimuovere le key box: nuove regole per affitti brevi e self check-in

Il Comune di Firenze si prepara a rimuovere le key box e regolamentare gli affitti brevi per migliorare sicurezza e gestione turistica.

Mentre a Roma è già iniziata la rimozione delle key box, i contenitori delle chiavi per chi affitta stanze o appartamenti per brevi periodi, il Comune di Firenze sta preparando la strada per fare lo stesso.

"Abbiamo avviato un percorso con la prefettura e sono in corso approfondimenti, che stiamo concludendo, sulle modifiche al regolamento di polizia urbana oltre che al regolamento Unesco. Dopo la delibera di giunta e di consiglio, saremo pronti a intervenire e ad andare avanti in questa direzione, sia sotto il profilo estetico e sia sul fronte della sicurezza soprattutto a seguito della circolare del Ministero dell’Interno", sottolinea la sindaca Sara Funaro. La circolare datata 18 novembre, infatti, ricorda che gli ospiti delle strutture ricettive devono essere identificati di persona. Non è possibile, quindi, fare ricorso al cosiddetto ‘self check-in’.

La sindaca, nel corso di un incontro promosso da Fiavet-Confcommercio Toscana, ha espresso la volontà di promuovere a breve un tavolo di lavoro con gli operatori della filiera turistica e del commercio per condividere una strategia di gestione dell’overtourism.

"Tra i passaggi chiave del nostro decalogo che sono parte integrante del piano approvato in giunta, ci sono azioni concrete che metteremo in campo, come la regolamentazione ed il contenimento degli affitti brevi, il rimborso Imu per chi nel centro storico passa da locazione turistica a una di tipo residenziale, la tutela delle attività di vicinato e iniziative volte a destagionalizzare e delocalizzare i flussi turistici". Una proposta apprezzata dal presidente di Fiavet Toscana-Confcommercio Pier Carlo Testa secondo il quale "più che di overtourism dovremmo parlare di turismo disorganizzato. Noi vogliamo fare la nostra parte – ha aggiunto – per trovare le soluzioni operative e logistiche finalizzate a preservare il patrimonio ricettivo".

Sulla trasversalità del settore e la necessità di condividere una strategia si è soffermata anche Laura Masi, presidente della Fondazione Destination Florence Convention Bureau: "La nostra realtà, che conta già 130 aziende con la formula del partenariato pubblico-privato, intende fare la sua parte analizzando le migliori soluzioni che possano destagionalizzare e dislocare i flussi turistici". Un impegno condiviso anche da Ivana Jelinic, amministratore delegato Enit: "Noi dobbiamo mantenere alta l’attenzione sulle nostre destinazioni di punta come Roma, Firenze e Venezia che sono poi il motivo per cui i visitatori stranieri ci scelgono e aiutare il turista a scoprire anche i territori circostanti". Da parte sua Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana, si è detto convinto che il lavoro di squadra porterà benefici tangibili alla città che vive di turismo e di commercio d’eccellenza: "Tra le nostre proposte – conclude – tolleranza zero contro abusivismo e concorrenza sleale".