
Un momento delle prove di Falstaff
Firenze, 17 novembre 2021 - "Io penso che Falstaff sia ancora l’opera più ingiustamente meno rappresentata del repertorio verdiano. Spesso mi chiedo perché: forse non ha grandi arie, come Traviata, Otello o Rigoletto. O è scritta in uno stile diverso, così come diverso dalle altre opere di Verdi è il sentimento con cui scrisse quest’opera: disse a Arrigo Boito, il librettista, che dopo aver esplorato e caratterizzato eroi ed eroine del passato, si era ‘guadagnato’ il diritto di poter scrivere qualcosa di divertente, che potesse strappare una risata".
Gli stereotipi li viviamo sulla nostra pelle e lo sa bene anche un direttore d’orchestra come sir John Eliot Gardiner: stereotipi colpevoli di minare la nostra salute mentale, ridurre le aspettative, che ci rendono pavidi e conformisti. Un grande musicista si pone in mezzo al confronto con l’opera e la sua musica grazie al terzo titolo verdiano della stagione del Maggio Fiorentino, dopo La traviata e Rigoletto. Debutto a teatro dell’opera venerdì 19 novembre alle ore 20 per l’ultima composizione di Verdi, Falstaff appunto, nel nuovo allestimento con la direzione di Gardiner e la regia di Sven-Eric Bechtolf. Sei le recite previste: 19, 23, 30 novembre e 3 dicembre alle ore 20, 21 novembre ore 15:30 e il 5 dicembre alle ore 17.
Il messaggio di Gardiner sembra dire: se vogliamo giocare con l’unica vita che abbiamo, se vogliamo reagire al veleno dei luoghi comuni, dobbiamo mescolare le carte, disordinare gerarchie, incontrarci nella musica. "La gioia e il buonumore che impregnano Falstaff – spiega Gardiner dalla casa fiorentina presa per l’occorrenza in Santo Spirito – sono davvero incredibili, davvero shakespeariani: è infatti la terza opera basata su Shakespeare che Verdi scrisse, dopo Macbeth e Otello. Poi Boito prese quella che era una delle commedie più fragili del drammaturgo, Le Allegre Comari di Windsor e, dopo averla ‘distillata e concentrata’, la unì ad estratti dall’altra opera dove compare Falstaff, l’Enrico IV. Il risultato è senza dubbio uno dei migliori libretti d’opera mai scritti in assoluto".
Nel cast Nicola Alaimo è Falstaff, Ailyn Pérez è Alice Ford, Sara Mingardo come Mrs. Quickly, Caterina Piva come Meg Page, Simone Piazzola come Ford, Francesca Boncompagni come Nannetta, Matthew Swensen come Fenton, Gianluca Buratto come Pistola, Antonio Garés è Bardolfo e Christian Collia come il dottor Cajus.
Lo straordinario coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini. Per tutta la vita Verdi aveva inseguito il sogno di scrivere un’opera comica senza però mai trovare il soggetto appropriato. Ma sulla soglia degli ottant’anni ecco avverarsi quel sogno con Falstaff. "E’ la caratterizzazione della condizione umana – conclude Gardiner– sia Verdi che Monteverdi scrissero i loro capolavori quando erano più anziani, evidenziando forze e debolezze dell’animo". Da non perdere.