Firenze, ferie forzate causa Covid. Ad agosto aperti in centro solo 3 negozi su 10

"Troppe spese, meglio stare chiusi"

Solo tre su dieci i negozi che resteranno aperti d’agosto in città

Solo tre su dieci i negozi che resteranno aperti d’agosto in città

Firenze, 2 agosto 2020 - Un centro spettrale ed una periferia un po’ più vitale. L’agosto 2020 ribalta ogni prospettiva. Se un anno fa, nel cuore della nostra città, rimanevano aperti otto negozi su dieci, adesso a tenere su il bandone saranno appena tre su dieci. Un rovesciamento provocato dal disastro economico causato dal Covid. Orfano dei suoi turisti e, da molti anni, con pochissimi residenti, il centro cittadino rischia di "apparire proprio come durante il lockdown", è la foschissima previsione di Aldo Cursano, presidente Fipe Confcommercio. Del resto, se fino all’anno scorso l’economia fiorentina si nutriva di 100mila presenze nel periodo estivo, adesso siamo sì e no al 6-7%, tant’è vero che, nei luoghi simboli della città, desta quasi meraviglia una parlata straniera. E la periferia? Confermerà il suo trend, con 3 negozi aperti su dieci.

«Sia chiaro - afferma Cursano -: i servizi essenziali non mancheranno mai. In centro gli sparuti turisti non troveranno certo le saracinesche abbassate nei locali delle piazze storiche. Allo stesso tempo, i fiorentini che non potranno fare le vacanze non avranno difficoltà". Ma il volto economico della città è completamente stravolto. Tra smartworking, mancanza del turismo internazionale e assenza dei residenti, i bar ed i ristoranti del centro si trovano privati della loro utenza. "Meglio dunque chiudere, altrimenti sono più le spese per l’aria condizionata dei ricavi".  

Ecco che il locale "legato al servizio giornaliero" abbasserà la saracinesca, mentre resteranno aperti i punti di aggregazione serale, "perchè il fiorentino che resta in città al calar del sole ha bisogno di svagarsi". Da parte sua, Confesercenti torna con ‘Agosto io ci sono!’, a cui aderisce anche l’Att, che per tutto il mese garantirà una costante assistenza ai malati oncologici e alle loro famiglie. Secondo le stime dell’associazione, negli ultimi 14 anni le ferie dei commercianti food durante la consueta "pausa agostana" si sono più che dimezzate, passando da una media di 20 giorni a quella attuale di 7-10. Quest’anno, causa il post lockdown, questo dato si è ulteriormente abbassato a 5-7 giorni. Insomma, la perdita di fatturato spingerà molte imprese a non chiudere praticamente mai. Mentre nell’area Unesco molte aziende riapriranno solo a settembre. Anche questo agosto sarà possibile scoprire quali negozi restano aperti andando sui siti istituzionali (e profili social) di Confesercenti Firenze (www.confesercenti.fi.it) della Città Metropolitana (www.cittametropolitana.fi.it) e del Comune di Firenze (http://www.comune.fi.it). "Continueremo a fornire un importante servizio ai cittadini che rimarranno nelle nostre città - dice il presidente di Confesercenti Claudio Bianchi -. Garantiremo una dettagliata informazione sulle attività aperte". Cna calcola che il 25% delle imprese, in modo particolare quelle con vendita al pubblico, continueranno a lavorare, ma non nella settimana di Ferragosto.

«Moltissime attività sono in stand by, in attesa di capire come evolverà la situazione economica - spiega Tamara Er mini, vicepresidente di Cna Firenze - Rimanere aperti implica una serie di costi obiettivamente difficili da sostenere in questa fase di incertezza". "In base ad una nostra indagine - prosegue, - le città d’arte non risultano tra le mete battute dal turismo italiano per quest’estate. Un’ulteriore spinta per la chiusura delle attività fiorentine nel loro complesso, visto che Firenze città movimenta flussi su tutto il territorio". "Il vero banco di prova sarà settembre", conclude Ermini.  

Elettra Gullè © RIPRODUZIONE RISERVATA

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