ELETTRA GULLE'
Cronaca

FIRENZE Europa all’Università. La parola (critica) agli studenti

I ragazzi interrogano gli europarlamentari: riarmo, guerra, disoccupazione. "Serve chiarezza"

L’iniziativa all’ateneo di Firenze «What are EU doing? Le domande dei giovani agli europarlamentari»

L’iniziativa all’ateneo di Firenze «What are EU doing? Le domande dei giovani agli europarlamentari»

L’Europa è entrata all’Università e ha reso protagonisti 400 studenti toscani, che hanno sottoposto a una raffica di quesiti cinque politici eletti a Bruxelles. Tantissimi i temi toccati nell’aula magna del polo di Novoli, a Firenze, dove si è svolta l’iniziativa "What are EU doing? Le domande dei giovani agli europarlamentari tra disinformazione, autocrazie e difesa". Si è parlato di riarmo europeo, di disoccupazione giovanile, di cybersicurezza, ma anche di ingresso dell’Ucraina nella Nato e della polveriera Medio Oriente, con un particolare accento sulla drammatica situazione di Gaza. A rispondere, con 60 secondi a testa, gli eurodeputati Salvatore De Meo (Forza Italia), Gaetano Pedullà (M5S), Ignazio Marino (AVS), Dario Nardella (Pd) e Francesco Torselli (FdI).

Sul palco figure istituzionali e accademiche, tra cui la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, che ha definito l’incontro "un’occasione formativa fondamentale per comprendere lo spirito e il funzionamento dell’Unione". L’iniziativa, curata da Federica Bicchi, docente di Relazioni internazionali di Unifi e moderata dalla nostra vicedirettrice Cristina Privitera, è stata promossa dalle Scuole di Scienze politiche e Giurisprudenza di Unifi in collaborazione con i centri Europe Direct Firenze e Siena, i centri di documentazione europea di Unifi, le Università di Siena e Pisa, l’Iue, e Ponte Europa, con il sostegno dell’ufficio in Italia del parlamento europeo..Una mattinata di politica in presa diretta con protagonisti i giovani, che subito hanno posto una questione chiave: come si può riavvicinare i cittadini all’Europa, in un momento in cui l’affluenza alle urne è crollata? "I giovani sono tra i più fiduciosi nell’Ue – ha detto Nardella – ma serve rafforzare il legame tra istituzioni e territori". Più netto Torselli: "Se uno su due non va a votare, significa che qualcosa si è rotto. Eppure l’Europa è presente ogni giorno nelle nostre vite: chi governa il nostro territorio, concerta con l’Ue otto decisioni su dieci".

Sulla difesa comune, le opinioni divergono: "Sì al rafforzamento del pilastro europeo all’interno della Nato" per De Meo, mentre Marino scuote la testa: "Costruiamo il futuro sulla cultura, non sulle armi". E Pedullà: "La diplomazia è la migliore difesa". Uno studente ucraino chiede poi se il suo paese possa in tempi brevi entrare nell’Ue. "Certo, è una priorità. Ma prima devono tacere le armi", osserva Marino. "Mi auguro di vederla presto nell’Ue", aggiunge Pedullà. E se per Nardella "ci vuole tempo ma la strada è quella", per Torselli "è un auspicio, ma ora la priorità è far terminare questa guerra". Mael, un altro studente, sposta l’attenzione sul dramma di Gaza. "Per voi è in atto un genocidio?", chiede. "Netanyahu va fermato", non ha dubbi Nardella. Marino ancora più esplicito: "Netanyahu dovrebbe essere arrestato e processato". Carlotta, studentessa al quinto anno di Giurisprudenza, chiede più concretezza: "Vorrei un approccio diretto e incisivo su temi come la sostenibilità ambientale e le politiche sociali". Omaima pone il tema della disinformazione: "Spesso arrivano notizie scorrette sull’Ue. Serve una comunicazione migliore per raggiungere davvero i cittadini". A chiudere l’interessante e significativa mattinata di dialogo e conoscenza Adelina Adinolfi, docente di Diritto dell’Unione europea (giurisprudenza Unifi).