LISA CIARDI
Cronaca

FIRENZE A scuola di affetto. Iniziativa promossa dalla Coop

Cinque parole chiave su fazzoletti di carta in vendita: ascolto, amore, rispetto, consenso, fiducia

Maura Latini (Coop Italia), Elisabetta Camussi (Milano Bicocca) e Daniela Mori (Unicoop Firenze)

Maura Latini (Coop Italia), Elisabetta Camussi (Milano Bicocca) e Daniela Mori (Unicoop Firenze)

Cinque parole chiave per sostenere l’obbligatorietà dell’educazione affettiva nelle scuole. Sono "ascolto, amore, rispetto, consenso, fiducia", tutte al centro della campagna "Dire, fare, amare" promossa da Coop. L’iniziativa ha preso il via col sondaggio "La scuola degli affetti" promosso da Coop in collaborazione con Nomisma. Secondo questa indagine (febbraio 2025) il 70% del campione ritiene che l’insegnamento scolastico possa contribuire alla prevenzione di fenomeni di odio, emarginazione e violenza di genere. Un genitore su due immagina che possa iniziare già dalla scuola elementare, affidandolo a figure professionali, come insegnanti e psicologi.

Per 9 genitori su 10, inoltre, i programmi scolastici dovrebbero parlare di rapporti con i partner, rapporti in generale e informazione sessuale. Dopo essere stato presentato a livello nazionale, lo studio è stato oggetto di un approfondimento ieri a Firenze, alla presenza di Maura Latini, presidente di Coop Italia; Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze; Elisabetta Camussi, docente di psicologia sociale all’università Milano Bicocca; Rita Librandi, vicepresidente dell’Accademia della Crusca e Federigo Bambi, accademico della Crusca. L’evento è stato anche l’occasione per presentarne un nuovo step, ovvero l’arrivo, in tutti i punti vendita Coop, di una confezione multipla di fazzoletti di carta in edizione speciale con le parole chiave della campagna. Circa 400mila confezioni diventeranno un mezzo d’informazione e sensibilizzazione sul tema.

Inoltre, le parole saranno oggetto di interpretazione e attualizzazione da parte dell’Accademia della Crusca, grazie al lavoro svolto da Paolo D’Achille e Rita Librandi, rispettivamente presidente e vicepresidente, e da Federigo Bambi, accademico. "Coop si mette a disposizione della società civile con la forza dei suoi soci, la volontà di contribuire al miglioramento della qualità della vita - ha spiegato Maura Latini, presidente di Coop Italia -. Da sempre ci siamo occupati di violenza contro le donne, ma lo abbiamo fatto intervenendo sul problema e non sulle cause. Stavolta abbiamo pensato necessario risalire all’origine, alla difficoltà nelle relazioni".

"Da tempo abbiamo avviato il percorso ‘Close the gap’, che ha l’ambizione di ridurre le disuguaglianze di genere – ha detto Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze -. Abbiamo quindi deciso di fare qualcosa per andare alla radice della violenza di genere. Crediamo che l’educazione alle relazioni sia il tema che le istituzioni devono affrontare e ci impegneremo affinché sia sotto gli occhi di tutti".

Lisa Ciardi