Per raccontare le Feltrinelli di Firenze parliamo con Cinzia, un pilastro di queste librerie (sono tre: via Cerretani, piazza Repubblica, Stazione di Santa Maria Novella). Assunta a ventisei anni in questo luogo per lei da sempre mitico, Cinzia pensò: "Forse un lavoro a tempo indeterminato non fa per me, forse mi sono messa il cappio al collo. Però ho anche pensato che nel peggiore dei casi potesse esserci un piano B… ma dopo 36 anni sono ancora qua".
Cinzia subito aggiunge alcune precisazioni sacrosante: "Appartengo alla categoria della ‘libraia di catena’, che viene contrapposta al ‘libraio indipendente’, con toni molto spesso denigratori. In realtà, dopo tanti anni trascorsi alla Feltrinelli, penso che esistano dei bravi librai di catena e dei pessimi librai indipendenti e ovviamente viceversa. La differenza, come in tutte le cose, la fanno le persone. Ho conosciuto librai narcisisti che danno consigli di lettura senza preoccuparsi minimamente di chi hanno di fronte, e ne ho conosciuti altri, accoglienti e sensibili, pronti a mettersi all’ascolto per consigliare al cliente il libro giusto, proprio quello che cercava e anche quello che non sapeva di volere. Possiamo dire che un bravo libraio è un po’ come un bravo parrucchiere, è quello che trova il taglio giusto per il tuo viso, è quello che ti ascolta e cerca di capire cosa vuoi, è quello capace di far risaltare la bellezza che - a ben cercare - è in ognuno di noi, è quello che fa esclamare alla cliente: Wow! Era proprio ciò che volevo".
Lascio parlare ancora Cinzia: "Il libraio di catena è una bizzarra creatura che potrebbe benissimo essere uscita dal laboratorio del dottor Frankenstein. Alcune caratteristiche imprescindibili che caratterizzano un ‘vero’ libraio di catena (distinguendolo dagli altri) sono: spalle da facchino, gambe da maratoneta, fiuto da segugio e orecchie da elefante. A completare il quadro ci vuole il cuore di un bibliotecario e la testa di un venditore, che però devono trovare il perfetto equilibrio di una ginnasta sulla trave. Insomma, non è per niente facile, e non solo per chi fa il libraio. In una libreria di catena non esistono mansioni di serie A o di serie B, tutte le figure professionali sono ugualmente importanti: dal lavoro di magazzino che, se fatto bene, facilita i colleghi che stanno in negozio, fino al lavoro delicatissimo delle casse".
Cinzia ha seguito da vicino l’evoluzione tecnologica riguardo alla gestione del magazzino e dei cataloghi, passando dalla carta al computer, e per farci capire quanto l’informatica abbia facilitato il lavoro, aggiunge: "Nel 2022 sono stati pubblicati in Italia 83.950 titoli di libri a stampa, è una cifra molto importante e gli strumenti informatici aiutano tanto". Ma i librai restano insostituibili, e si occupano anche di organizzare incontri su grandi temi e sulle nuove tendenze del mondo editoriale.