REDAZIONE FIRENZE

"Fatichiamo ancora a farci accettare"

Nel 2015 ha scoperto l’anfiteatro romano di Volterra e da allora conduce sul posto gli scavi e le indagini. Elena Sorge, archeologa, ha prestato servizio, sin dal 2004, come funzionario archeologo direttore alla Soprintendenza Archeologica della Toscana e quindi dal 2016 alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno. "Ho sempre desiderato fare l’archeologa – racconta – e credo sia una fortuna pazzesca riuscire a fare il lavoro sognato fin da bambina. Ci sono tante donne che a un certo punto del loro percorso abbandonano, magari per accudire i figli o per cercare uno stipendio che non sia solo accessorio. Moltissime si rivolgono a professioni collaterali rispetto al loro sogno iniziale, ma in questi casi resta vulnus, una ferita. Anch’io a un certo punto avevo fatto quella scelta, avendo quattro figli ed essendo consapevole delle difficoltà di andare avanti come archeologa. Per alcuni anni ho fatto l’insegnante, ma non ero portata. Appena ho potuto, ho fatto un’inversione di rotta e sono tornata alle mie antiche passioni. Tante colleghe valide non hanno potuto fare lo stesso". Con una trentina di pubblicazioni alle spalle, Elena Sorge cura anche, insieme al suo team, i resoconti degli scavi a Volterra. Dal 2015, ovvero dalla scoperta dell’antiteatro, il punto sulle indagini viene pubblicato, anno per anno, su importanti riviste scientifiche. Ultimamente è uscito su "Notizie degli Scavi" (prestigiosa rivista dell’Accademia dei Lincei) il resoconto della campagna 2020. "I risultati che ho raggiunto – racconta – sono frutto del lavoro di una squadra in gran parte in rosa. Eppure, ancora oggi, le donne devono guadagnarsi sul campo quel rispetto che gli uomini hanno di default. Anche la festa della donna non sarebbe necessaria nel migliore dei mondi possibili. Ma siccome il nostro è ben lungi dall’esserlo resta tuttora attuale".

Li.Cia.