Caos movida, i titolari dei locali lanciano l’sos: "Impossibile per noi gestire tutti"

E fra i residenti c’è chi invoca un’ordinanza ad hoc. Le testimonianze

Movida a Firenze (foto NewPressPhoto)

Movida a Firenze (foto NewPressPhoto)

Firenze, 24 maggio 2020 - La voglia di movida batte la paura del contagio di nuovo. Centinaia di persone hanno preso d’assalto le strade della città, senza distanza di sicurezza e senza mascherina. Un po’ come accaduto a fine febbraio quando le piazze erano affollate nonostante le raccomandazioni. Strade piene, tavolini pieni e marciapiedi pure.

Nel primo weekend del liberi tutti, l’esercito dei soldatini della movida cresce a colpi di spritz e birre. In piazza Sant’Ambrogio decine di giovanissimi sono appiccicati come sardine, vociano, bevono, sbeffeggiano addirittura lo staff del Caffè Sant’Ambrogio che in questi giorni si sta facendo in quattro per rispettare tutte le regole.

Il titolare Alessandro Soltani, poco dopo la mezzanotte, è stato costretto ad abbassare la saracinesca. "Non siamo poliziotti – spiega -, impossibile gestire così tante persone". Alla richiesta di attenersi alle norme anti coronavirus, Soltani si è sentito per esempio rispondere: "In piazza faccio quello che mi pare". O anche, "la mascherina non me la metto" oppure "pensa ai tuoi clienti". «Una situazione ingestibile – prosegue -, c’è chi compra da bere nei supermercati o viene a berlo in piazza, chi pensa di poter fare come gli pare. Qui servono più controlli". Le immagini scattate da alcuni residenti tra venerdì e sabato non lasciano ombra di dubbio: la voglia di divertirsi, insieme all’allentamento delle restrizioni, sembra abbiano fatto dimenticare di rispettare alcune regole necessarie per evitare che i contagi tornino a salire.

"Io ho gli addetti al controllo, gestire i ragazzi, soprattutto se in gran numero, è molto difficile per noi gestori" sottolinea Fabio Crescioli, titolare del Lions di San Pierino. In piazza Santo Spirito non va meglio: decine e decine di giovani seduti ovunque, sui marciapiedi, persino nel mezzo del giardinetto. Il giorno dopo sul sagrato della basilica bottiglie di plastica e bicchieri abbandonati. Poco meno di una settimana fa ignoti hanno imbrattato la facciata laterale del luogo sacro con una scritta, lasciata con un pennello carico di pittura nera. ‘Bevi Peroni, oplà Peroni’.

Padre Giuseppe e gli altri monaci, tra l’altro, hanno provato attraverso varie iniziative e l’esperimento di coinvolgere giovani "evangelizzatori" per portare in piazza una movida diversa, ma è stato tutto inutile. I soliti incivili non hanno nessuna voglia di abbandonare il proprio fortino, né prima né tanto meno ora con il rallentamento delle restrizioni. «In Borgo La Croce dall’aperitivo in poi la strada si riempie di boccali di birra e calici di vino da scolare rigorosamente seduti a terra. Lo abbiamo chiesto più volte. In Borgo La Croce serve un’ordinanza come quella di via de’ Neri, noi non ne possiamo più. Sono andati avanti fino alle tre quasi" conclude Simone Scavullo, presidente del Comitato Cittadini per Firenze.

"Ma il gestore è responsabile solo di quello che accade nel suo locale e nelle immediate vicinanze – ribadisce Riccardo Tarantoli, presidente del Silb e titolare del Red Carter di via dei Benci – . Quello che succede in strada non è responsabililità nostra perché noi non abbiamo un potere coercitivo. In questi giorni comunque tanti di noi hanno ingaggiato degli addetti al controllo".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro