di Iacopo Nathan
Un sospiro di sollievo, una buona notizia a cui aggrapparsi in questi giorni di dolore straziante per Raffaella Zanier che ha perso in un battito d’ala la sua piccola adorata Nicole di 10 anni e il suo compagno Piero Castracane. L’altro suo figlio, Davide, 12 anni, se la caverà, è ufficialmente fuori pericolo. Una luce nel buio di quel maledetto scontro lunedì scorso, sulla strada regionale 52 Carnica, ai piedi del monte Amariana, che si è portato via la spensieratezza delle vacanze estive della sua famiglia. Se per Piero e Nicole, l’impatto della loro Ford C-Max contro un tir è stato fatale, migliorano le condizioni degli altri tre ragazzi che erano a bordo dell’auto. Sono tutti ricoverati all’ospedale di Trieste, dove li ha raggiunti anche Raffaella da Firenze. Se due giorni fa era solo una voce di corridoio, detta a mezza bocca con la speranza che si avverasse, ieri c’è stata la certezza: il piccolo Davide è fuori pericolo. Ne era già sicura mamma Raffaellai, ora ne sono sicuri anche i medici.
"C’è stato un miglioramento, Davide è davvero fuori pericolo. - spiega la mamma –. Rimane comunque in terapia intensiva, ma non è più in pericolo di vita".
Il bambino era rimasto intrappolato nelle macerie, ed era stato estratto dai soccoritori in gravi condizioni. In un primo momento la situazione era apparsa molto critica, ma Davide, nonostante i suoi 12 anni, si è dimostrato forte e il miglioramento è stato più veloce del previsto. Altrettanto forte è il cuginetto, Francesco, di 14 anni. Lui non è mai stato in pericolo di vita e guarirà presto dalla frattura che ha riportato a una gamba.
Le preghiere, adesso, sono tutte per Lorenzo, il primogenito di babbo Piero. Le condizioni del ragazzo, 29 anni, destano ancora qualche preoccupazione. Ha già subito un intervento e nella giornata di ieri è stato sottoposto a una seconda operazione. I medici dell’ospedale che stanno trattando con la massima attenzione e accuratezza la situazione, non considerano ancora il ragazzo fuori pericolo. Proprio al personale del Maggiore di Trieste vanno i ringraziamenti della signora Raffaella, per la sensibilità e l’umanità con cui è stata gestita la vicenda.
"Aspetti che mi sposto – dice al telefono con un filo di voce– non voglio farmi sentire dal bambino, non ancora". Ci sarà tempo per spiegare a Davide cosa è successo alla sua famiglia, ma non è ancora arrivato.
Resta ancora l’attesa per l’autopsia per Piero, che è stata disposta, ma non ancora effettuata.
Fino a quando non saranno stati svolti gli esami, la salma non potrà fare ritorno a Firenze, e anche per i funerali ci sarà da aspettare.
Finché tutti figli non lasceranno l’ospedale, le funzioni religiose sono rimandate, così come l’ultimo saluto che amici e parenti aspettano di dare a Piero e Nicole. A Novoli, infatti, la famiglia era molto conosciuta, e la ferita è ancora aperta in una comunità molto unita come quella della periferia fiorentina, che aspetta ancora notizie dal Friuli, sperando che siano le migliori possibili in una situazione così tragica.