Anche il Maggio con Zubin Mehta all’Expo: «La cultura e la musica export d’eccellenza»

Il sovrintendente Alexander Pereira e la missione a Dubai: il concerto del 10 ottobre con il Maestro, il coro e l’Orchestra

Il sovrintendente del Maggio Musicale, Alexander Pereira

Il sovrintendente del Maggio Musicale, Alexander Pereira

Firenze, 23 settembre 2021 - Sovrintendente Alexander Pereira, cosa ci farà il Maggio Musicale a una fiera come l’Expo di Dubai? "Uno degli articoli da esportare più importanti per l’Italia è la cultura. E in questo senso mi sembra logico essere presenti a Dubai. Ci sono poi tante relazioni da attivare e credo che l’indicazione che è venuta dal sindaco sia giusta. Del resto, se l’Italia deve portare le sue eccellenze, allora il Maggio è nel posto giusto. Non sbagliamo a dire che si tratta di un’istituzione di livello e respiro europeo. Oltretutto saremo l’unica presenza musicale italiana alla manifestazione". Un’eccellenza italiana e un simbolo di Firenze. "Non si fa torto a nessuno se si dice che Firenze, con la sua storia, i suoi tesori artistici, è un simbolo internazionale riconosciuto dell’italianità. Già la riproduzione a grandezza naturale del David di Michelangelo esposta a Dubai parla di Firenze al mondo. E la musica fa parte del patrimonio della città. Firenze è una delle capitali della musica. Basti dire che l’opera è nata a Firenze". Comunque il Maggio non volerà a Dubai solo per fare presenza, ma anche per esibirsi in concerto, con i suoi orchestrali e il suo maestro Zubin Mehta. "Esatto. In occasione della missione istituzionale fiorentina, il 10 ottobre il maestro Zubin Mehta, il Coro e l’Orchestra porteranno a Dubai quella italianità, quella cultura, quel biglietto da visita prestigioso di cui il Maggio è un ulteriore, riconosciuto simbolo". Cosa prevede il programma? "Abbiamo pensato di coniugare celeberrime pagine verdiane, più italianità di così, a una sinfonia di Ludwig van Beethoven per testimoniare con il linguaggio universale della musica quei valori culturali che uniscono non solo la grande musica italiana a quella di uno dei massimi rappresentanti della cultura europea, ma che possono essere un segno di fratellanza e amicizia tra i popoli come non può non essere tra le finalità di una esposizione universale". Che effetto fa tornare a viaggiare con la cultura, dopo il lungo blocco causato dal Covid? "E’ bello, anche se il Maggio si era già mosso recentemente per rappresentare l’Italia al Festival di Pentecoste a Salisburgo, dedicato alla capitale Roma. E dopo Salisburgo ha tenuto un concerto a Grafenegg in Austria e a Budapest in Ungheria. Il Maggio stata la prima, e per un lungo periodo l’unica istituzione culturale italiana, a varcare i confini dello Stato e a viaggiare all’estero quest’anno. Presto, a fine ottobre, il Maggio partirà per un tour europeo toccando tra le altre città come Amburgo, Vienna e Lussemburgo. Torniamo all’Expo. Cosa si aspetta da questa avventura? "Credo che sia un bell’esempio della capacità di fare squadra. Istituzioni culturali, imprenditori, politici, si sono messi tutti insieme per presentare al mondo il meglio di Firenze. Non si vive di sola tradizione e la città che porteremo a Dubai è viva, moderna e dinamica. Per questo sono molto felice di far parte di questa missione".  

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