Venerdì alle 9 il ministero dello Sviluppo economico (con l’incognita crisi di governo) ha convocato il tavolo istituzionale per la vertenza Qf spa, ex Gkn di Campi. L’appuntamento, inizialmente in programma per la giornata di ieri, dovrebbe portare importanti novità sullo stato di avanzamento della reindustrializzazione della fabbrica di viale Fratelli Cervi di proprietà dell’imprenditore Francesco Borgomeo (nella foto). Al Mise (anche se in modalità videoconferenza) sono attesi tutti i protagonisti di questa vicenda: Rsu, sindacati, isituzioni e proprietà. Entro la fine del mese di luglio è previsto il closing dell’accordo con gli ulteriori investitori in Qf: è probabile, quindi, che all’incontro ci siano anche i partner di Borgomeo o comunque siano annunciati.
I nomi tanto attesi dalle Rsu sono, per lo stesso sindacato interno, un punto centrale per poter proseguire il percorso di riconversione della fabbrica. E uno dei primissimi nodi da sciogliere riguarda l’accesso alla fabbrica - fino a ora negato dalla Rsu - per prelevare macchinari e altro materiale presente non di proprietà di Qf. Si tratta non di qualche singolo dettaglio ma di oltre 90 giorni di carico e scarico stimati. Insomma, materiali importanti che i legittimi proprietari vogliono riprendersi e che stanno minacciando legalmente Qf spa che potrebbe essere costretta a pagare delle multe salate.
Nonostante tutto, Borgomeo sta continuando a lavorare "con tutta l’energia e la tenacia" per far nascere e crescere un progetto in cui crede fermamente. Il piano di reindustrializzazione da 82 milioni di euro ha al centro la produzione di motori elettrici di ultimissima generazione per macchinari industriali, in campo tessile, farmaceutico, automotive e tecnologie per le energie rinnovabili. Secondo il cronoprogramma, la prima linea di produzione è prevista nell’ultimo trimestre del 2023 mentre la fabbrica tornerà a pieno regime nel primo trimestre del 2024.
Barbara Berti
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro