BARBARA BERTI
Cronaca

Ex Gkn, il Governo detta la linea: "Finché è occupata, niente tavolo"

Il sottosegretario Bergamotto: "Pronta a esaminare il piano della cooperativa. Ma a oggi non l’ho mai visto"

Ex Gkn, il  Governo detta la linea: "Finché è occupata, niente tavolo"
Ex Gkn, il Governo detta la linea: "Finché è occupata, niente tavolo"

"Se sciogliessero l’assemblea permanente, come la chiamano loro, io la definisco occupazione, riporterebbero un po’ di tranquillità e soprattutto di legalità. E ciò favorirebbe tante cose. E’ chiaro, comunque, che ognuno si assumerà le proprie responsabilità". Parola di Fausta Bergamotto, sottosegretario meloniano alle Imprese e al Made in Italy, in merito alla vicenda ex Gkn di Campi, ora Qf in liquidazione, una vertenza in stallo dove il fattore tempo diventa ogni giorno più importante visto che sta per finire l’ammortizzatore sociale per i circa 170 lavoratori rimasti. Proprio ieri il sottosegretario ha incontrato la Regione Toscana - il consigliere delegato al lavoro e alle crisi aziendali, Valerio Fabiani - per fare il punto della situazione.

Sottosegretario, cosa vi siete detti?

"E’ stato un incontro lungo, oltre due ore di colloquio interlocutorio e costruttivo, caratterizzato da toni di collaborazione. Abbiamo ripercorso la storia della vertenza e messo sul piatto eventuali prospettive future".

Quali sono le prospettive?

"Al governo, da più parti, è arrivata la richiesta di riattivare il tavolo di crisi. Ma quello non è lo strumento utile per la situazione attuale. Nei mesi scorsi, insieme alle istituzioni locali, ho chiesto il ritiro della liquidazione al proprietario dell’azienda e contemporaneamente lo sgombero a chi occupa il sito produttivo. Entrambe le parti sono rimaste arroccate sulle loro posizioni. Il governo, comunque, non si è tirato indietro: c’era da discutere un ammortizzatore sociale e siamo riusciti, con un provvedimento ad hoc, a concederlo: un anno di cassa straordinaria che si concluderà il 31 dicembre. Per mesi la situazione è rimasta silente, sapevo che la Regione stava portando avanti uno scouting pubblico. Poi non ho saputo più niente fino allo scorso mese di settembre quando mi sono arrivate le richieste del tavolo di crisi. Ma, ripeto, viste le posizioni ferme e distanti di azienda e operai che non hanno interesse a colloquiare, il tavolo di crisi non ha senso d’essere. Noi, però, siamo disposti a valutare l’eventuale progetto di reindustrializzazione del sito. E con la Regione abbiamo discusso anche di ciò".

Al momento, come ricordano sindacati e operai, c’è solo un piano, quello della cooperativa Gff, che prevede la reindustrializzazione dal basso con le cargo bike e i pannelli fotovoltaici...

"Ne sono a conoscenza da ciò che ho letto sulla stampa. A noi non è mai stato presentato. Se ce lo portano siamo disponibili a mettere a disposizione gli strumenti del governo per valutarlo e capire se ci sono i presupposti per sostenerlo. Deve, però, essere un piano vero, solido e sostenibile".

Come glielo devono far avere?

"Basta mandarlo, anche per posta scrivendo al gabinetto del Mimit, al Ministero stesso o semplicemente alla mia attenzione. Una volta arrivato materialmente, lo valuteranno gli uffici competenti come fanno con le decine di progetti che ogni giorno arrivano. E ovviamente sarà convocato un incontro".

A fine anno scadrà l’ammortizzatore: cosa può fare il governo per sostenere le 170 famiglie coinvolte?

"La richiesta o proroga di un qualsiasi tipo di ammortizzatore deve essere presentata dall’azienda. Noi possiamo favorire un processo ma non può che essere il risultato di un confronto tra le parti".

Secondo lei come si esce da questo stallo?

"Le parti, da mesi restano arroccate sulle loro posizioni, rimpallandosi le colpe. Certo è che l’occupazione illegittima del sito ha determinato il non riavvicinamento di eventuali imprenditori disposti a investire".

Il governo cosa può fare per ’liberare’ la fabbrica?

"Quando si occupa una proprietà privata si può richiedere l’intervento dell’autorità pubblica. Se il proprietario lo ha fatto? Questo non lo so, ma io personalmente ho invitato pubblicamente gli operai a liberare il sito".

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