
Il tribunale di Firenze ha nominato un curatore per la cooperativa agricola in liquidazione. Michelotti (FdI): "La commissione seguirà l’iter che porterà all’insediamento al passivo".
FIRENZE
Giù il sipario per la cooperativa agricola ForteMugello, ex Forteto. Il tribunale di Firenze ha disposto la liquidazione giudiziale: i giudici della quinta sezione hanno dichiarato inammissibile la richiesta di concordato preventivo formulata dall’azienda e hanno nominato curatore il professore Leonardo Quagliotti. Entro i prossimi tre giorni i legali della cooperativa dovranno depositare bilanci, scritture contabili e libri sociali poi il prossimo 4 dicembre si procederà all’esame dello stato passivo davanti al giudice delegato Cristian Coscia.
ForteMugello, attiva nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti caseari, aveva presentato un piano per ristrutturare i debiti e soddisfare i crediti mediante cessione dell’unico ramo in esercizio, ‘Serra’, e di ‘Bottega-Laboratorio’ (non operativo). Nel corso degli anni, si legge nella sentenza, vi è stata una costante erosione del patrimonio netto della società, passando da circa 9 milioni di euro nel 2016 a circa 1,4 milioni di euro nel 2023.
Proposta respinta dai giudici: "I creditori riceverebbero dal concordato meno di quanto otterrebbero in caso di liquidazione giudiziale". Gli indici di crisi dell’azienda, spiega il tribunale, si sono "palesati" dal 2020, sebbene avessero avuto origine dall’inchiesta sulle violenze perpetuate per anni nella comunità del Forteto che hanno portato alla condanna del fondatore Rodolfo Fiesoli – morto a maggio scorso – e al pagamento di una provvisionale come responsabile civile a carico della società, in attesa della esatta quantificazione del danno da parte del giudice civile.
Secondo il tribunale, inoltre, gli organi della coop non avrebbero provveduto ad accantonare in bilancio i fondi per la copertura dei risarcimenti (che ammontano a oltre 9 milioni di euro) per le vittime delle violenze subite dal "profeta" della comunità degli orrori del Mugello, e in questo modo lo stato di insolvenza si è procrastinato.
"Con l’obiettivo di tutelare le vittime del Forteto, la Commissione d’inchiesta parlamentare sul Forteto ha condiviso gli elementi emersi dal suo lavoro con il tribunale e il commissario giudiziale, professore Leonardo Quagliotti, nell’ambito del concordato preventivo avanzato da Fortemugello", la coop agricola ex Forteto. Lo afferma in una nota il deputato e presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto, Francesco Michelotti.
La cooperativa Il Forteto/Fortemugello, spiega Michelotti riprendendo la sentenza, "è in stato di difficoltà economica e finanziaria da un periodo precedente al commissariamento disposto dal Mise con la nomina dell’avvocato Marzetti nel dicembre 2018. Già nel 2016 il professor avvocato Francesco Menchini, chiamato dal Forteto ad analizzare la sentenza e a esprimere un parere, aveva prescritto il prudenziale accantonamento di un fondo per le possibili richieste delle vittime".
"Con grave ritardo - sottolinea Michelotti - nel ricorso per concordato preventivo respinto dal tribunale con l’apertura della liquidazione giudiziale, sono stati previsti fondi rischi, anche in favore delle vittime, che sono però stati giudicati parziali e totalmente insufficienti". Ma nel 2023, ricorda Michelotti, "il Forteto ha avuto accesso alla composizione negoziata della crisi con esito dilatorio positivo e dopo pochi mesi il piano era già insostenibile".
Il presidente ricorda che "l’antieconomicità dell’attività industriale e commerciale della cooperativa ha fortemente danneggiato la tutela dei posti di lavoro: secondo quanto emerso dalla sentenza, il Cda non ha posto in essere adeguati strumenti che potessero incoraggiare una sostenibilità occupazionale". Conclude: "La Commissione d’inchiesta parlamentare seguirà l’iter che porterà all’insediamento al passivo, con particolare riferimento ai diritti delle vittime del Forteto".
P.m.