I residenti dell’area di viale Corsica, quella dove è appena stato sgomberato un centro sociale, incontreranno presto il sindaco Nardella per confrontarsi sul modo migliore in cui utilizzare la palazzina ora ’tombata’.
"Intanto abbiamo ripristinato la legalità – ha spiegato il sindaco – e chiederò al Prefetto di tenere particolarmente sotto controllo l’area per evitare altre forme di occupazione". A proposito poi del disagio giovanile nel quartiere del quale il centro sociale potrebbe essere figlio Nardella ha dato una risposta netta. "Concentreremo molte risorse su quel quartiere. Abbiamo un milione e 700mila ero da investire nelle attività culturali in periferia e siamo pronti a confrontarci con chi voglia presentarci progetti validi. Se si è creato un vulnus nel quartiere dal punto di vista delle attività culturali, noi lo riempiremo. Ma sempre restando all’interno del perimetro della legalità".
A proposito della palazzina che era stata occupata, ha poi sottolineato che la funzione di quell’area è pubblica e "c’è il nostro impegno a non lasciare che quell’immobile sia sottoposto a forme di speculazione privata".
La storia della palazzina bianca risale a una dozzina d’anni fa. l’edificio doveva essere consegnato al Comune a saldo degli oneri di urbanizzazione per il “Centro Residenziale Dalmazia” eseguito dalla Margheri Costruzioni. Nelle ipotesi iniziali avrebbe dovuto essere destinato alla realizzazione di un asilo nido. Ma la cessione al Comune, anche a causa delle difficoltà economiche in cui è incappata la società costruttrice, non è mai avvenuta e, nel frattempo, il Comune ha incassato la polizza fideiussoria di circa 1,2 milioni di euro, e li ha utilizzati per realizzare l’asilo in un’altra sede.
La palazzina quindi dovrà quindi essere finalmente ceduta al Comune che dovrà decidere cosa ci potrà essere realizzato anche in base a un confronto con i residenti del quartiere.
Pa.Fi.
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