
"Esumazioni saldate in anticipo a Signa: ora si rischia di doverle ripagare"
"Eliminare l’obbligo di pagamento della tariffa di esumazione all’atto dell’inumazione". Lo chiede il gruppo di minoranza Uniti per Signa, che ha presentato una mozione sul tema in Consiglio comunale, respinta dalla maggioranza. Al di là del no formale, Ups continua a evidenziare l’ingiustizia dell’attuale normativa, a maggior ragione vista la particolare situazione dei cimiteri signesi, che hanno visto modificare recentemente la società di gestione, a seguito di un contenzioso. "Fra le molte norme volute e votate da giunte e maggioranze Pd in conflitto con gli interessi e i diritti della comunità signese – si legge nella nota firmata da Gianni Vinattieri e Simone Lulli (foto) – ci sono quelle approvate il 16 luglio 2015. Con una delibera di consiglio comunale furono cancellati diritti acquisiti dei signesi in riferimento alla sepoltura dei propri defunti nei cimiteri comunali, con la motivazione che altrimenti sarebbe saltato il piano economico finanziario alla base della concessione esterna dei servizi cimiteriali. Fra le altre cose, fu modificato il regolamento di polizia mortuaria introducendo l’obbligo del pagamento della tariffa di esumazione all’atto dell’inumazione: cioè il pagamento di una tariffa di disseppellimento della salma nel momento della sepoltura e quindi almeno dieci anni prima. Un provvedimento inaccettabile". Ma dal 30 novembre 2021 è posto un altro ordine di problema.
"Dal 2015 i signesi hanno pagato alla Cimiteri Srl la tariffa di esumazione all’atto della sepoltura dei propri defunti – prosegue la nota –. Ma dal 30 novembre 2021 l’amministrazione comunale ha avviato il procedimento per la cessazione della concessione con l’impresa Cimiteri di Signa Srl con una serie di procedimenti giudiziari a tutt’oggi pendenti. Quindi, dal 2025 inizieranno le esumazioni che verranno gestite dal Comune attraverso nuovi affidamenti. Ma cosa succederà a chi ha già pagato per l’esumazione dieci anni prima alla Cimiteri Srl? Dovrà nuovamente pagare la tariffa al Comune per la realizzazione il servizio? Cosa succederà non è al momento chiaro, ma i cittadini potrebbero essere costretti a pagare due volte la tassa di esumazione che, dall’aggiornamento al rialzo del 2023, equivale a 400 euro per la somma di esumazione e inumazione e a 230 euro per esumazioni ordinarie".
Lisa Ciardi