Andrea, in sedia a rotelle dopo l'incidente: "Con l'esoscheletro ora cammino"

Firenze, la storia di un giovane che lancia una raccolta fondi per acquistare lo strumento

Andrea També con l'esoscheletro (New Press Photo)

Andrea També con l'esoscheletro (New Press Photo)

Firenze, 12 ottobre 2019 - La Toscana lo aveva visto in piedi l’ultima volta, tredici anni fa, prima che un incidente lo costringesse sulla sedia a rotelle. E in Toscana è riuscito di nuovo a camminare grazie a un dispositivo all’avanguardia presentato ieri al Forum Sistema Salute di Firenze.

Andrea També, 35 anni, siciliano della provincia di Enna, ha potuto così realizzare il sogno di muoversi autonomamente, utilizzando l’esoscheletro Free walk messo a disposizione da Orthom Group, in collaborazione con le Officine ortopediche Rizzoli. Una struttura robotica che sostiene il corpo dall’esterno e che permette a chi è paraplegico di stare in piedi e camminare.

«Avevo già provato un esoscheletro a giugno – racconta Andrea – ma in quel caso ero riuscito a fare solo quattro passi e comunque con il supporto di un’altra persona. Stavolta ho fatto subito otto passi e poi addirittura altri venti, riuscendo a percorrere per la prima volta un tratto completamente da solo. È stata un’emozione incredibile, per la quale ringrazio il dottor Pietro Di Falco, presidente di Orthom Group».

Ex paracadutista della Folgore, Andrea si è arruolato nell’esercito a 18 anni ed è entrato a far parte della Brigata di Livorno. Poi, di ritorno da una missione in Iraq, la decisione di realizzare il suo più grande desiderio di ragazzo: acquistare una moto. «Era il settembre del 2005 – racconta - ed ero felicissimo di essermi fatto un regalo così bello.

Poi però, il 1° aprile del 2006, ho ricevuto uno dei «pesci d’aprile» più beffardi che un ragazzo di 22 anni possa ricordare. Durante un giorno di libera uscita, mentre stavo facendo un giro verso Grosseto, un pirata della strada ha invaso la mia corsia scaraventandomi fuori strada. Sono finito in una buca profonda tre metri e la moto, pesante 300 Kg, mi è caduta sulla schiena. Ho pensato di morire. Poi ho capito che mi sarei salvato, ma che avrei perso l’uso delle gambe». Andrea non si è comunque perso d’animo e ha iniziato a combattere la sua nuova, personale, battaglia.

«Ho lanciato un crowdfunding per comprare un esoscheletro e rimettermi in piedi – racconta – . Mi stanno aiutando in molti nel mio paese, a Barrafranca, a partire dai familiari, dagli amici e dalla mia fidanzata. Ma ho trovato sostegno anche in Toscana, dove ho rapporti strettissimi con tanti ex colleghi. Ho lanciato la pagina Facebook 'Riportatemi a un metro e ottanta', con la quale inizialmente puntavo a raggiungere 250mila euro. Adesso, avendo individuato un modello di esoscheletro meno costoso, mi basterebbero 75mila euro, più alcuni fondi per la riabilitazione. Se ce la farò metterò anche il dispositivo a disposizione di alcune strutture riabilitative di Enna. Per chi è paraplegico, le sedute periodiche con l’esoscheletro hanno effetti benefici sul sistema circolatorio e sulla salute. Al momento sono fermo a 26mila euro, ma non mi arrendo».

Andrea continua a combattere per tornare a essere alto un metro e ottanta, abbracciare le persone e guardarle dritte negli occhi. Un sogno che, da ieri, è venti passi più vicino.

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