
di Paolo Guidotti
Sabato prossimo a Borgo San Lorenzo si parlerà di comunità energetica rinnovabile. E non se ne parlerà solo in termini teorici, perché verrà presentato un progetto di rete dei comuni del Mugello, coordinato dall’Unione dei Comuni. "Il progetto – spiega il presidente dell’Unione Stefano Passiatore – è nato dall’esigenza di promuovere la transizione ecologica, affiancando i cittadini e i privati in questo percorso. L’Unione ha aggregato Comuni e soggetti per dare il là alla comunità energetica. Invito tutti a venire a conoscere l’argomento e il progetto, così come invito chi lo vorrà a partecipare alla comunità per ampliare la rete e con questa i benefici che produrrà".
Intanto i Comuni aderenti hanno già censito i luoghi pubblici più idonei, individuando sette siti sui quali saranno installati impianti fotovoltaici. A Barberino si sfrutterà la copertura del teatro comunale Corsini, a Scarperia e San Piero i pannelli copriranno il tetto dell’Istituto comprensivo, mentre a Borgo San Lorenzo sarà utilizzata la copertura della sede dell’Unione dei Comuni del Mugello in via Togliatti. L’istituto Comprensivo "Desiderio da Settignano" ospiterà il fotovoltaico della futura comunità energetica di Dicomano, a Marradi hanno scelto il palazzo della cultura, mentre Firenzuola farà il suo impianto fotovoltaico sulle strutture dell’area sportiva di largo Garibaldi. A Palazzuolo si sta ancora decidendo quale sia il luogo più idoneo.
Il progetto sarà presentato sabato prossimo alle ore 11 in Villa Pecori Giraldi, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni, del dirigente regionale che si occupa di transizione ecologica David Tei, di Simone Tartaro dell’Agenzia regionale recupero risorse, del direttore del Consorzio Re-Cord Stefano Santarelli, di Giacomo Tagliaferri del Laboratorio Ambientale Mugello, e di tecnici e sindaci dei Comuni aderenti.
"Sta diventando centrale, per l’economia rinnovabile, il concetto di autoconsumo che punta a produrre e consumare più vicino possibile – spiega l’ingegner Giacomo Talluri, di Re-Cord, il consorzio di ricerca pubblico-privato, che ha al suo interno anche Università di Firenze e Politecnico di Torino e che si occupa di energie rinnovabili e di biomasse –. Ma non tutti possono mettere sul proprio tetto il fotovoltaico. Per questo nasce l’idea di comunità energetica, dove si condivide l’energia elettrica prodotta dal sole. Si parla di comunità perché il vantaggio non è soltanto economico ma anche ambientale e sociale".
Talluri premette: "I tempi del fotovoltaico ‘tetto d’oro’ non esistono più, ora sono miglioramenti incrementali: ma la comunità, se fatta bene, vale sempre la pena, anche se non è una rivoluzione in termini economici". Se ne parlerà diffusamente a Villa Pecori, perché l’intenzione, già nei prossimi mesi, è raccogliere le adesioni dei cittadini. Concetto base dell’iniziativa è lo scambio di energia tra chi ha l’impianto e ne produce in sovrappiù, mettendola a disposizione degli altri facenti parte della comunità; ed è infatti lo scambio a ottenere gli incentivi, che sono previsti per un periodo di venti anni. La dimensione ottimale? Tra le venti e le cinquanta utenze per ciascuna comunità.