
La Pescaia di San Niccolò
Firenze, 18 luglio 2015 - Sul territorio della città metropolitana di Firenze esistono una ventina di traverse sull’Arno, di cui dodici saranno utilizzate per ricavare energia elettrica. Uno studio di fattibilità realizzato nel 2008 dall'allora Provincia di Firenze, in collaborazione con l’Università degli studi, aveva stimato la possibilità di produrre 47 Gw (gigawatt) di energia per un valore di 9 milioni di euro l’anno.
Il progetto era bloccato da anni a causa di un ricorso. Ma nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Città metropolitana e si può finalmente andare avanti per produrre energia dalle briglie dell’Arno. “Saremo una delle prime città a realizzare un intervento del genere – spiega il Sindaco metropolitano Dario Nardella - grazie a una partnership pubblico-privata che permetterà di sostenere il costo dell’opera e concretizzare un progetto di risparmio energetico utilizzando fonti alternative”.
Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso di primo grado presentato dalla società Toto sul project financing delle briglie sull’Arno. Si potranno percià utilizzare le ‘pescaie’ dell’Arno per produrre energia elettrica dall’acqua. Le vecchie traverse e briglie, una volta recuperate, saranno infatti trasformate in piccole centrali idroelettriche. “Sono molto soddisfatto della sentenza che rilancia un progetto fermo da anni – osserva Andrea Ceccarelli, consigliere metropolitano con delega alla Pianificazione territoriale di coordinamento e Infrastrutture – L’opera porterà una riduzione di 45 mila tonnellate di CO2 all’anno, pari al 2% delle emissioni dell’intera Regione Toscana, ma anche interventi di riqualificazione lungo le sponde dell'Arno e un flusso di cassa da destinare ad altri progetti per la difesa del suolo”.
Le località lungo l’Arno interessate dal progetto di ristrutturazione delle briglie sono Incisa, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, il Girone, Vallina, Rovezzano, Porto di Mezzo a Signa e, a Firenze, la zona di San Niccolò e il parco delle Cascine. Le traverse o pescaie, sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice (a servizio di mulini o opifici) che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Il progetto, nato da un'idea dell'architetto Luigi Ulivieri, prevede anche la realizzazione di opere aggiuntive per il miglioramento delle sponde dell'Arno.
Dodici le briglie coinvolte. Eccole nel dettaglio: Incisa3. La pescaia è ubicata in comune di Incisa, in località il Mulino; è la terza di tre pescaie in cascata, comprese in un tratto di circa 400 metri dell'Arno. Il corpo della briglia è in pessimo stato di conservazione, con evidente degrado del coronamento e del fronte di valle. Ponte Annibale. La pescaia è ubicata nel comune di Reggello, in località Bruscheto. La lunghezza del corpo della briglia è circa 160 m; il salto idraulico lordo è pari a 3,54 m. Il corpo della briglia risulta interessato da numerosi sifonamenti e da alcuni distacchi del rivestimento in pietrame del paramento di valle. Rignano. La pescaia è ubicata in comune di Rignano, in località San Clemente. Il corpo della briglia ha una lunghezza di circa 100 m. Il salto idraulico lordo è 4,40 m. Il corpo della briglia è interessato da alcuni sifonamenti, per lo più presenti in destra idraulica. Sieci. La pescaia è ubicata in comune di Pontassieve, in corrispondenza della confluenza del torrente Sieci. La lunghezza è di circa 180 m. Il corpo della briglia è interessato da molti sifonamenti e da un diffuso degrado superficiale; anche la scogliera al piede risulta rimaneggiata e a tratti mancante. Ellera. La pescaia è ubicata in comune di Fiesole, in località Ellera. La lunghezza è di circa 260 m. Si sviluppa con particolare forma ad L. Il corpo della briglia è in discrete condizioni; è presente qualche sifonamento e a tratti il paramento superficiale di valle è degradato. Compiobbi e Martellina e Cartiera. Le pescaie aono ubicate nel comune di Fiesole, in località Compiobbi. La lunghezza è di circa 170 m. Il corpo delle briglie è in buono stato di conservazione ad eccezione di alcuni tratti interessati da aperture e ribassamenti di soglia. Sant'Andrea a Rovezzano. La pescaia è ubicata in comune di Firenze in località Sant'Andrea a Rovezzano. La lunghezza è di circa 200 m. La parte centrale della traversa è stata demolita durante i lavori di costruzione del ponte ferroviario presente subito a monte. La creazione della finestra ha determinato nel tempo la formazione di una profonda depressione concentrata a valle della stessa briglia. Il corpo della briglia è caratterizzato da un diffuso degrado superficiale con presenza di zone con rivestimento in pietrame mancante e/o rimaneggiato.
Nave a Rovezzano. La pescaia è ubicata in comune di Firenze, in località Rovezzano. La lunghezza è di circa 170 m. Il corpo della briglia è stato ristrutturato nel 2005 e attualmente è in buono stato di conservazione e pertanto non necessita di interventi di rilievo. San Niccolò. La pescaia è ubicata in comune di Firenze in prossimità della omonima porta. La lunghezza è di circa 200 m. Il corpo della briglia è in buono stato di conservazione, occorrono soltanto modesti interventi di ripristino del rivestimento superficiale in pietrame. E' opportuno inoltre ripristinare e o integrare la scogliera al piede di valle. Isolotto. La pescaia è ubicata in comune di Firenze, nei pressi del parco delle Cascine. La lunghezza è di circa 90 m. L'opera è costituita da un corpo briglia e da una controbriglia a valle. Il corpo principale è in pessime condizioni dovute a evidenti cedimenti con conseguente spaccatura sub-orizzontale dell'intero corpo. Sono presenti sifonamenti diffusi. La controbriglia si presenta invece in buono stato di conservazione. Porto di Mezzo. La pescaia è ubicata in comune di Lastra a Signa, località Porto di Mezzo. La lunghezza è di circa 90 m. Il corpo briglia è articolato in tre modesti salti in cascata con un salto globale di 1,60 m. Il corpo della briglia è in buono stato di conservazione e necessita soltanto di ripristini di scogliera al piede di valle.
Michele Brancale