
Emergenza sociale e abitativa Pronti i 18 alloggi nell’ex Meyer
di Ilaria Ulivelli
Soluzioni per l’abitare. E per il sociale. Il Comune è pronto a comprare il complesso del Sant’Agnese per trasformare la struttura in unità abitative per housing sociale. Ma è anche sul punto di inaugurare 18 alloggi (di varie dimensioni) nell’immobile che ospitava l’ospedalino Meyer in via Luca Giordano: struttura volano (per un investimento da due milioni e mezzo) per dare risposta all’emergenza abitativa (sfratti esecutivi per morosità incolpevole , segnalazioni di situazioni di disdagio e difficoltà segnalate dai servizi sociali).
Ne abbiamo parlato con l’assessora al welfare di Palazzo Vecchio, Sara Funaro, che proprio lunedì aveva fatto un sopralluogo al complesso di Sant’Agnese con con il presidente dell’Asp Firenze Montedomini, Luigi Paccosi.
Emergenza abitativa ed emergenza sociale. Due problemi enormi spesso legati fra loro, reciprocamente causa uno dell’altro. Due facce della stessa medaglia. A Firenze la speculazione immobiliare ha reso inavvicinabili i prezzi delle case: per tante ragioni, non ultima quella della crescita esponenziale degli affitti turistici. Nel momento di congiuntura economica è diventato particolarmente difficile comprare casa, anche per via dei tassi elevati, con i mutui che non vengono concessi senza garanzie. E per la fascia grigia, quella fetta di popolazione che lavora ma con stipendi normali, che non ha accesso ad agevolazioni e case popolari, spesso vivere diventa una peripezia.
"Sant’Agnese, di proprietà di Montedomini, è sempre stata una struttura con finalità sociale abitativa – spiega Funaro – nata come struttura religiosa, per un lungo periodo è stata il rifugio per persone in difficoltà, poi per vocazione per donne sole e vedove". Ora è chiusa già da oltre un lustro. Le donne sono state trasferite in appartamenti recuperati in via delle Casine: la struttura è stata battezzata Resisidenza Sant’Agnese, proprio per non disperdere la storia e il valore della struttura originaria. "Non è una soluzione a breve termine, ma se si realizzerà il passaggio di proprietà fra i due enti, l’immobile manterrà la sua vocazione e sarà un contributo importante per la residenzialità nel centro storico", dice l’assessora. Un primo passo è stato fatto con il Villaggio Montedomini, per gli anziani.
Se Sant’Agnese punta al futuro, il Villaggio Montedomini è già in cantiere: i lavori sono partiti e il complesso dovrebbe essere concluso entro la primavera-estate 2024. Si tratta del primo villaggio pubblico per anziani in città, che rappresenta un modello innovativo nella rete dei servizi assistenziali per anziani, a supporto della domiciliarità, della prevenzione e dell’assistenza; un villaggio fatto di 36 mini appartamenti a canone calmierato per anziani fragili autosufficienti in cui coesisterà una visione integrata della salute e della vita e che contribuirà a riportare la residenza nel centro di Firenze.
Altre risposte che arriveranno a breve termine: la palazzina del Comune in via Pier Capponi sarà utilizzata per il progetto di housing first, 14 appartamenti (per un investimento di quasi un milione, per metà dal Pnrr) con il modello d’intervento nell’ambito delle politiche per il contrasto alla grave marginalità basato sull’inserimento in appartamenti indipendenti di persone senza dimora con problemi di salute mentale o in situazione di disagio socio-abitativo cronico, allo scopo di favorire percorsi di benessere e integrazione sociale. "Risposte differenziate per esigenze diverse – conclude Funaro – Con un duplice scopo: comprimere la marginalità e ridare la residenza e i servizi nel centro storico".