CARLO CASINI
Cronaca

Emergenza Cavallaccio . Il rione abbandonato. Nottate da Far-West. Coltelli e risse in strada

L’ennesimo episodio di violenza nel parcheggio davanti al cinema "Siamo disperati: le forze dell’ordine intervengono portandoli via, ma il giorno dopo questi soggetti sono nuovamente qui intorno" .

Emergenza Cavallaccio . Il rione abbandonato. Nottate da Far-West. Coltelli e risse in strada

Emergenza Cavallaccio . Il rione abbandonato. Nottate da Far-West. Coltelli e risse in strada

Non trova pace il rione del Cavallaccio, estrema periferia ovest di Firenze, conosciuto soprattutto per il complesso del cinema Uci-shopping center Freeland. Ed è proprio nel parcheggio qui davanti che domenica sera, circa alle 23, si è consumata un ennesimo episodio di violenza: un’altra rissa tra nordafricani, a due giorni da quella che alle 3 di mattina di Befana aveva portato alla denuncia della polizia per oltraggio, resistenza e porto d’arma atta a offendere di un 22enne marocchino: era stato trovato ferito e con un paio di forbici addosso.

Anche il gruppo di facinorosi di domenica ha ingaggiato uno scontro. Uno di loro è stato ferito, probabilmente da un’arma da taglio. Tra le persone che hanno assistito alla scena si trovava il responsabile organizzativo della Lega giovani toscana e residente del rione Lorenzo Camilli, che uscendo da un locale del Freeland dopo una serata di svago si è trovato davanti l’intervento: "C’erano due volanti dei carabinieri, per terra un ragazzo di 25-30 anni che sanguinava; intorno altri nordafricani che urlavano in arabo e francese. Il gruppo si è allontanato. Arrivata l’ambulanza, lui ha dato in escandescenze offendendo carabinieri e personale del 118, non ha voluto assistenza, e i carabinieri lo hanno portato via ammanettato". Non un episodio isolato: "Non è una bella zona di notte, a partire dalle sole due linee bus che passano ogni mezz’ora da aspettarenel buio. Meno male c’è l’Uci che è ben illuminato e richiama passaggio. Ma sono i servizi pubblici e il controllo a mancare. La zona ha ricevuto investimenti importanti solo dal privato (L’Uci, il Palawanny…), mai dal pubblico: c’è il grande parco, però va garantita la sicurezza perché non diventi un altro luogo di criminalità". A far da polo di attrazione dei nordafricani, ipotizza Camili, "è la moschea a cinquanta metri, dove non si sa chi c’è e cosa fanno".

Non concordano con l’ipotesi alcuni commercianti dei dintorni: "Vero che qui tutti i giorni c’è qualcosa, dal pomeriggio ci sono continui litigi tra stranieri, sospettiamo spaccio. Ai clienti non danno fastidio, litigano fra loro. Si sa bene chi sono. C’è continuo monitoraggio delle forze dell’ordine, li portano via ma il giorno dopo sono di nuovo qui, per questo non vogliamo apparire sul giornale: ’ce li fanno rilasciare’, ci hanno detto desolati degli agenti. Però non sono i soliti della moschea, che è frequentata da famiglie per bene che conosciamo".Tra gli altri episodi, il 5 un 43enne, marocchino, trovato in sala slot con quattro grammi di cocaina e 11mila euro in tasca. A marzo un altro marocchino era stato accoltellato nello stesso luogo. A maggio invece a essere minacciato con il coltello fu un ristoratore della zona. A febbraio, fu sbarbato con una ruspa e portato via con un furgoncino (ambo i mezzi rubati) il Bancomat . Ed è pericoloso soprattutto per le donne: "Domenica una mia amica lì è stata infastidita da un nordafricano ubriaco", racconta Luca Poggianti.