REDAZIONE FIRENZE

Embargo russo, "Dopo lo stop alle importazioni, boom di prodotti alimentari toscani falsi'

L'embargo ha prodotto, nel 2015, un crollo delle esportazioni del Made in Tuscany del 35% passando da 23milioni a 15milioni

Formaggi (Olycom)

Firenze, 4 luglio 2016 - Lo stop alle importazioni, in Russia, di frutta, verdura, salumi e formaggi dalla Toscana ha provocato in terra sovietica un 'vero boom' nella produzione locale di prodotti 'Made in Italy' taroccati: dall'insalata toscana al salame Italia e alla mozzarella 'Casa Italia»' dall'insalata 'Buona Italia' alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il Parmesan tutti rigorosamente realizzati in Russia.

È quanto emerge dal primo bilancio sull'impatto dell'embargo russo sul sistema agroalimentare italiano a due anni dall'avvio del blocco stilato dalla Coldiretti in occasione della protesta di migliaia di agricoltori italiani che con i trattori sono scesi in piazza all'indomani della decisione del presidente russo, Vladimir Putin, di prolungare l'embargo imposto sui beni alimentari fino al 31 dicembre del 2017. L'embargo ha prodotto, nel 2015, un crollo delle esportazioni del Made in Tuscany del 35% passando da 23milioni a 15milioni. Il trend sul 2016 non è certamente destinato a cambiare.

«Alla crescente domanda di prodotti agroalimentari, la Russia - sottolinea Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana - sta rispondendo con un potenziamento dell'industria alimentare locale e nuovi investimenti sono stati realizzati per aumentare la produzione di formaggi, che è già cresciuta del 20 per cento negli Urali Centrali, ma sono previsti nuovi caseifici nella regione Sverdlovsk per coprire fabbisogni di formaggi duri e molli, dalla mozzarella al parmigiano. Nella stessa regione è in fase di sviluppo, con nuovi grandi macelli per maiali, anche l'industria della carne e dei salumi».