EVA
Cronaca

Emanuela Biffolie la tradizionedelle paglie

La tradizione delle paglie fiorentine resiste grazie all'imprenditrice Emanuela Biffoli, che con il suo marchio produce cappelli, cestini, spazzole, beauty case, profumi, fermagli e kimono di seta. Il Made in Italy resiste, con 6.000 punti vendita in Italia e all'estero.

Eva

Desiderio

Il Made in Florence resiste, come il Made in Italy, e perfino la grande tradizione delle paglie fiorentine a Signa sembra proprio non voler tramontare. Grazie alla volontà e al coraggio di Emanuela Biffoli imprenditrice di tutto quanto fa bellezza e femminilità col marchio che porta il suo nome che negli ultimi anni ha rilanciato con forza cappelli e cestini di paglia per intrigare le clienti nel mondo. Che comprano le sue spazzole per capelli, i suoi beauty case, i suoi profumi, i fermagli, le ciabattine di ecopelliccia più sfiziose e i kimono di seta fioriti. In ben 6.000 punti vendita nel mondo, la maggior parte in Italia ma tanti anche all’estero, per primi in Spagna, poi Germania, Russia, Svizzera, Grecia. "Le cose vanno molto bene anche se in Italia produrre costa molto _ racconta Emanuela Biffoli che negli anni ’80 ha cominciato la sua attività forte dell’esperienza familiare con le profumerie fondate dal padre nel centro di Firenze _ ma io voglio difendere il nostro Made in Italy quanto più posso e queste paglie artistiche di Signa che rappresentano la punta di diamante dell’artigianalità vera che ancora resiste intorno a Firenze. Certo la maggior parte della produzione dell’azienda la faccio in Cina dove hanno affinato negli anni anche il rapporto qualità-prezzo ma sono fiera di questa produzione a km zero che ancora riesco a fare". La campagna per l’estate 2024 è stata scattata a Capri, in omaggio agli anni d’oro della Dolce Vita. "Mi sono molto emozionata sul set _ racconta Emanuela Biffoli _ e ho ripensato al fascino e all’eleganza di Brigitte Bardot e di Jacqueline Kennedy negli anni ’60. Punto sempre sulla sostenibilità e sulla natura come fonte di ispirazione delle mie creazioni, e sono favorevole ad uno slow fashion giudizioso e felice", conclude l’imprenditrice fiorentina che ha fatto del romanticismo moderno la sua filosofia di moda.