di Rossella Conte
FIRENZE
Dopo l’associazione Leopolda Viva, anche via del Giglio, una strada nel quartiere di San Lorenzo, ha deciso di ingaggiare due guardie private contro furti e spaccate a ripetizione.
"Il servizio partirà a dicembre, è una sconfitta per tutti questa ma non avevamo altra scelta. La notte non dormiamo più tranquilli e la mattina ci alziamo con la paura che possa essere successo qualcosa. E soprattutto siamo anche molto preoccupati per i nostri dipendenti, per le donne che ci lavorano. A maggio una cameriera che lavora nel mio locale è stata aggredita con un coltello", racconta Gennaro Fabbrocino (nella foto), titolare del Ristorante La Madia.
Lui, dopo otto furti e un tentativo di rapina oltre che di numerosi atti vandalici, è stato costretto ad arrendersi: "Non dovrebbe essere compito nostro pensare alla sicurezza ma ripeto in questo quartiere, come in altre zone, non è più vita. Proprio questa mattina (ieri, ndr) hanno rubato il telefono a una dipendente", aggiunge.
Sono sette le attività della strada che hanno deciso di fare rete e frugarsi nelle tasche per fare una colletta e finanziare un servizio di guardie giurate serale-notturno.
"Ho perso la voglia di denunciare, pare che non cambi nulla. Firenze è diventata una metropoli che ha bisogno di nuovi sistemi per garantire sicurezza ai cittadini – si sfoga -. E stupisce che sia proprio il centro storico a soffrire di più. Personalmente per otto volte sono stato vittima di furti e spaccate" sottolinea - E a maggio anche di un’aggressione".
Era il 18 maggio quando all’interno de La Madia, con gli ultimi turisti che mangiavano, all’improvviso tre giovani stranieri si sono avventati contro la cameriera del locale puntandole un ferro affilato lungo circa 25 centimetri.
Secondo quanto è stato ricostruito, le grida della dipendente e poi dei clienti che erano a tavola e stavano finendo di cenare avrebbero messo in fuga i tre. Sul posto è intervenuta la polizia ma dei responsabili nessuna traccia.
"Si tratta dei soliti visi noti, noi non ne possiamo proprio più – conclude -, sono persone senza scrupoli che si sentono autorizzate a fare quello che gli pare. Il locale era ancora aperto e c’erano ancora persone ai tavoli ma loro non hanno avuto nessuna paura. Non nascondo che sto pensando di vendere la mia attività".