
Pezzo dopo pezzo è stato abbattuto. L’ex teatro di Gambassi Terme (ufficialmente ex Casa del fascio) in piazza Di Vittorio è stato demolito. Ieri le ruspe hanno dato atto alla decisione dell’amministrazione comunale nonostante l’opposizione di un gruppo di cittadini che dallo scorso 1 settembre hanno dato vita al Comitato Salviamo il teatro. Al posto del vecchio edificio, il Comune (proprietario della struttura) ha deciso che venga realizzata una struttura polivalente da oltre un milione di euro (tutte risorse comunali). Il progetto è un edificio da 480 metri quadrati che si estende su due piani più un terrazzo e un’area coperta. La parte che era il palcoscenico diventerà un parcheggio. La porzione di edificio rimanente avrà al primo piano un salone per incontri pubblici ed eventi, al pian terreno gli spazi saranno divisi in ampie sale. Sul tetto è prevista la realizzazione di una terrazza. Infine, al posto dell’ex platea e galleria, ci sarà un loggiato. I cittadini ‘conservatori’ hanno tentato tutte le strade per scongiurare l’abbattimento, rivolgendosi alla Soprintendenza, al Difensore civico e trovando anche illustri sostenitori, come il professor Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena. Il Comitato avrebbe voluto il recupero dell’edificio salvando la facciata e le parti ancora in piedi. Del nuovo progetto non piace loro nulla perché "non tiene conto della memoria storica ed è completamente estraneo al contesto della piazza". Ci sarebbero anche delle vestigia che richiamano ai caduti della Grande Guerra che devono essere conservate. Il sindaco, Paolo Campinoti, spiega però che "non c’è niente che si richiami espressamente a qualcosa. Lo sappiamo da sempre – afferma -. C’è una stella nel centro del pavimento della platea; pavimento che però non è oggetto di ristrutturazione o modifica e che avevamo pensato da sempre di salvaguardare. Ma non simboleggia niente". Quelli del comitato però non si arrendono.
Adesso la battaglia sarà di impedire la realizzazione del moderno progetto del centro polifunzionale. I cittadini chiedono un referendum consultivo (che anche il Difensore civico ha riconosciuto come un diritto), che però al momento non può essere effettuato perché manca il regolamento comunale, per il quale, tuttavia, l’amministrazione ha avviato l’iter. Il Comitato, attraverso una nota scritta a poche ore dalla demolizione dell’ex teatro, contesta anche il fatto di non aver mai avuto un confronto con l’amministrazione comunale. "Nonostante solleciti, interrogazioni, richieste di dialogo e di confronto non hanno mai risposto alla nostra domanda: dite il motivo perché le nostre osservazioni sono sbagliate, fuori luogo, inconcepibili rispetto al progetto di edificazione ex-novo di una struttura moderna in piazza Di Vittorio. La domanda – sottolinea il comitato - non è mai stata evasa a dovere, nessuno ha cercato di giustificare con cognizione di causa che la scelta del sindaco e della sua amministrazione era migliore del restauro conservativo almeno della facciata".
Irene Puccioni