La commemorazione dei 13 martiri di San Piero a Ponti e quella di Gianni Cabrini al cimitero di San Miniato a Signa. Agosto, tempo di liberazione e di stragi nazifasciste come quella che si consumò nell’odierna via 13 Martiri. Alla cerimonia hanno partecipato Giorgia Salvatori, assessore del Comune di Campi, Chiara Giorgetti, assessore del Comune di Signa e il consigliere Marco Capaccioli, in rappresentanza del Comune di Lastra a Signa e l’Anpi di Campi. Dalla rappresaglia dei tedeschi del 13 agosto 1944 si salvarono solo Gaetanbruno Rastrelli (16 anni all’epoca) e Nilo Benesperi (19 anni). Morirono invece Dino Calzolari (67 anni), Ovidio Gaetano Campani (62 anni), Narciso Checchi (61 anni), Dino Giuseppe Fiaschi (43 anni), Mario Manetti (63 anni), Giuseppe Maoggi (63 anni), Arturo Masi (60 anni), Ademaro Paoletti (69 anni), Amedeo Papini (64 anni), Gaetano Parri (52 anni), Cornelio Pugi (52 anni), Pietro Signorini (67 anni) e Amerigo Testi (54 anni). "La lotta di quelle 13 vite di civili spezzate senza senso – ha detto l’assessore Salvadori - perché il nazismo non ha alcun senso e bisogna dirlo forte, rivive nella generazione che costruirà il nostro futuro. Un futuro che rimette al centro le persone, il lavoro, l’ambiente, la libertà, la giustizia sociale". A Signa Gianni Cabrini fu ucciso dalle truppe tedesche nel 1944.
"Un momento di raccolta davanti davanti al sepolcro di un uomo, un concittadino, ucciso dai tedeschi – ha detto l’assessore Gabriele Scalini - e come amministrazione ci siamo impegnati nel tenere viva la memoria storica del nostro paese anche attraverso l’istituzione di progetti legati a questo tema che coinvolgano le scuole e i ragazzi". A chiusura i saluti di una rappresentante dell’Anpi Signa.