
"Per trasformare il tempo scuola bisogna rivedere anche lo spazio didattico. C’è da investire molto per creare, soprattutto nelle secondarie, ambienti più laboratoriali che permettano ai ragazzi anche di muoversi".
Cristina Grieco è presidente di Indire, punto di riferimento per la ricerca educativa e da sempre partner scientifico di Didacta Italia.
Il nostro modello d’insegnamento va svecchiato?
"E’ rimasto ancorato ad una società industriale. C’è molto da investire per cambiare proprio il modello scolastico. Bisogna superare il concetto di scuola in cui si sta seduti per sei ore di fila. La sfida educativa ci impone di creare ambienti in cui la didattica possa avere anche tempi più distesi. Se alla primaria siamo più avanti, ben diverso è il discorso soprattutto nelle secondarie di secondo grado".
Quali innovazioni porterete a Didacta?
"Faremo sperimentare gli ambienti immersivi ed il metaverso. Pensiamo ad i vantaggi di una lezione durante la quale gli studenti si trovino immersi in un ecosistema scientifico. Le implicazioni sono tantissime: dalla storia dell’arte alle lingue. Per fare un esempio, si può simulare di trovarsi all’interno di un aeroporto di un Paese straniero e ricreare tantissimi spazi diversi legati all’uso delle lingue straniere".
Ma le scuole sono in grado di affrontare simili novità?
"Con gli ultimi investimenti, anche legati al Pnrr, tutti gli istituti hanno la possibilità di innovare la propria didattica. Certo, acquistare trenta visori non basta. Ci vogliono dei progetti di insegnamento innovativo".
Qualche curiosità sulla scuola del futuro?
"Utilizzare gli avatar per fare dibattiti a distanza".
Quanto è sentito il tema della formazione tra gli insegnanti? "Tantissimo. Basti pensare che alcuni degli eventi proposti (solo Indire ne ha 130, ndr) sono andati sold out nel giro di due giorni. Al contrario di quello che spesso si dice, il personale scolastico ha tanta voglia di migliorare e di trovare maggiore dimestichezza verso i nuovi strumenti tecnologici".
Elettra Gullè