E il Pd sceglie la periferia

Nardella con i candidati Gianassi e Fossi in piazza dell’Isolotto: "Dobbiamo crederci, la partita è ancora aperta"

Piazza di popolo all’Isolotto per un Pd che cerca voti e convinzione per i suoi candidati. Dal palco tocca a Kagliostro sciogliere il ghiaccio e strappare qualche risata fra le bandiere bianche e rosse del partito che si specchiano sotto la nuovagrande pensilina del mercato inaugurata solo pochi mesi fa. E’ il Pd cittadino, quello guidato dal sindaco Dario Nardella, che ieri si è ritrovato nella piazza di fu di La Pira e di don Enzo Mazzi. Alle 17 sono cominciati gli spettacoli per i più piccoli con tante famiglie e il gelato in regalo, ma solo un’ora dopo sono i segretari cittadino Andrea Ceccarelli e metropolitano Monica Marini a dare il via al grande comizio. La piazza è piena, ma non stracolma, e certo non ha le dimensioni di piazza Signoria, il luogo storico per la chiusura delle campagne elettorali più importanti. Ma alla chiamata alle armi del sindaco hanno risposto in tanti, oltre agli addetti ai lavori: dalla giunta, al gran completo, al consiglio comunale. E meno male che c’è la vittoria della Fiorentina a rendere l’aria più leggera. Resta semideserto anche l’angolino per le domande ai candidati. Nessuno si affolla ai tavolini del "Fai la tua domanda".

Il primo candidato a salire sul palco è Emiliano Fossi, che corre nel collegio uninominale della Camera per la piana e Scandicci. "Il clima sta cambiando – si sgola dal palco – la rimonta è possibile. La destra è più conflittuale e meno baldanzosa di prima. E’ nostra la responsabilità di essere convinti per primi. Se andiamo fra la gente con la faccia che sa di sconfitta, si perde. Dobbiamo crederci". Perché il Pd fiorentino, che cerca di dimenticare i sondaggi negativi della scorsa settimana, ha in mente un solo obiettivo: salvare il salvabile vincendo bene nei collegi sicuri cittadini. E’ da questo risultato che potrebbe partire anche la possibile ascesa di Nardella alla segreteria nazionale del partito.

Poi tocca a Stefano Massini, il filosofo di questa sinistra, a tenere alta l’attenzione della piazza. "Sono qua – spiega subito – perchè fra una settimana in questo Paese rischiamo di svegliarci con qualcuno al governo che pensa che Orban sia un modello". Ma a far scattare l’applauso è solo il ricordo dell’ultimo 18enne schiacciato da una lastra d’acciao durante uno stage".

Ritmo serrato per dare la scena al candidato nel collegio uninominale cittadino per la Camera, Federico Gianassi. "Vedo una grande piazza – dice – popolata e appassionata, una piazza che ci porterà giorno dopo giorno a vincere". Perché "in piazza ci siamo noi, ci siamo sempre stati, non come la destra che si vede qui solo in campagna elettorale".

A chiudere è il sindaco Dario Nardella. "La nostra è una città che guarda al mondo e il 25 settembre milioni di italiani staranno anche attenti alla credibilità: quella di chi ha dimostrato di saper governare. Costruendo le nostre città, ma anche durante i mesi del Covid. Noi c’eravamo accanto ai nostri cittadini loro erano buoni solo a criticare". Poi l’avvertimento: "Nei prossimi 5 giorni si decidono i prossimi cinque anni".

Paola Fichera

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