Sì alle primarie, no alle decisioni prese in stanze segrete. Solo così si potrà davvero aprire la stagione della credibilità del Pd. È questo, in sintesi, il pensiero di Rosa Maria Di Giorgi, politica di lungo corso (prima assessora comunale, poi senatrice, infine deputata Pd) e presidente del Conservatorio Cherubini. "Leggo – commenta Di Giorgi – che vari dirigenti del Pd fiorentino, anche ad alto livello, definiscono ‘fantasiose’ le candidature in campo per sindaco di Firenze, relegano le primarie che da più parti si chiedono a un esercizio inutile, e addirittura parlano di primarie ’anarchiche’. Insomma un insieme di termini sprezzanti che poco hanno a che fare con la storia del Pd e con le recenti primarie che, molto partecipate, hanno visto la vittoria di Ely Schlein". Un atteggiamento che secondo Di Giorgi deve cambiare in vista delle amministrative. "Vogliamo evitare una prova di democrazia che altri partiti ci invidiavano? Abbiamo nostalgia di metodi che in molti ritenevamo ormai superati? Insomma chi ha paura delle primarie? Chi è che teme la discussione aperta sul futuro della città, sui programmi, sulle alleanze?". Di Giorgi aveva lanciato la sua candidatura alle primarie già mesi fa. "Le primarie – spiega – servono a dare identità ai progetti e alle persone che hanno idee sulla città e che vogliono proporle agli elettori in una competizione leale e franca che dia spazio a movimenti e associazioni, a tutti coloro che credono che la nostra città possa svilupparsi, essere sempre più vivibile e piena di energia. Per questo mesi fa ho rotto gli indugi e ho chiesto un confronto aperto e schietto al mio partito per la scelta del candidato, mettendomi per prima a disposizione . La stagione che si apre - conclude Giorgi – ha bisogno di credibilità, competenza, onestà e dedizione. Usiamo al meglio le nostre risorse, non chiudiamo a riccio il partito".
CronacaE adesso Di Giorgi si fa sotto "Chi ha paura delle primarie?"