
Due Giugno, la città ha fatto festa L’abate Bernardo è commendatore
Un riconoscimento importante non comune per un religioso il titolo di “commendatore“ concesso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della festa del Due Giugno, all’abate di San Miniato al Monte, dom Bernardo, al secolo Francesco Maria Gianni "per l’encomiabile azione spirituale e culturale svolta nella città di Firenze. Ha fornito un fondamentale contributo alla rinascita della comunità benedettina olivetana di San Miniato e della sua valorizzazione" come recita la motivazione ufficiale. "Non merito tanto - osserva a margine l’abate - E’ un riconoscimento che voglio condividere con la mia comunità e con tutte le persone che portano a San Miniato le loro sofferenze per trovare speranza". La consegna della pergamena a padre Bernardo, sull’arengario di Palazzo Vecchio, è uno dei momenti forti delle celebrazioni per i 77 anni della proclamazione della Repubblica con la cerimonia dell’alzabandiera, alla presenza delle principali autorità cittadine, dei sindaci della Città metropolitana e le rappresentanze d’arma, con il presidente del consiglio comunale Luca Milani, il presidente della Giunta regionale Eugenio Giani e il generale comandante dell’Istituto geografico militare, Pietro Tornabene.
La cerimonia istituzionale è stata aperta dal presidente del consiglio comunale: "Saremo sempre dei buoni cittadini della Repubblica – ha scandito Luca Milani – se faremo qualcosa di più del nostro semplice dovere: aiutando il prossimo e la propria comunità, dimostrando particolare impegno nel lavoro, nella tutela dei valori culturali ed educativi". Poi il prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, ha letto il messaggio del capo dello Stato ai prefetti e c’è stata quindi la consegna dei diplomi agli insigniti delle onorificenze dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, delle medaglie d’onore concesse ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti, delle medaglie d’oro alle vittime del terrorismo e di una medaglia di bronzo al valor civile. Gli insigniti delle onorificenze dell’Ordine al merito, oltre al commendatore abate, sono stati i cavalieri Alberto Andreani, Stefano Bernini, Alessandro Bianconi, Andrea Borghi, Marco Boschi, Maurizio Cianferoni, Salvatore Fabio Cilona, Fabio Conti, Bruno Corsini, Andrea Da Roit, Maurizio Filippi, Teresa Fornaro, Simone Fraschi, Veneranda Lamorte, Pierluciano Mennonna, Cosimo Picciolo, Davide Rosellini, Francesco Sapora, Alessandro Torrini, Giulio Vannicelli Casoni; gli ufficiali Luigi Bartolozzi, Marisa Cesario, Ciro Raineri, Francesco Sulfaro.
Sono stati insigniti con la medaglia d’onore: Bruno Ferradini, internato militare, a Soligen dall’8 settembre 1943 all’8 maggio 1945; Mario Fontanelli, internato militare, a Berlino dall’8 settembre 1943 al 22 aprile 1945; Giorgio Gargini, internato militare, a Dortmund dal 9 settembre 1943 all’8 maggio 1945; Giovanni Iannacci, internato militare, a Zeithain dal 22 settembre 1943 all’1 aprile 1945; Umberto Padovani, internato militare, fino al 22 febbraio 1944. Insigniti con la medaglia d’oro vittime del terrorismo, in questo caso di matrice fondamentalista: tenente Stefano Cuzzupè, ferito durante l’attentato verificatosi a Nassiriya (Iraq) il 12 novembre 2003; capo maggiore scelto dell’Esercito Marco Pisano, ferito in missione a Kirkuk (Iraq) il 10 novembre 2019. Insignito con la medaglia di bronzo al valor civile alla memoria: Gaspare Banti, "per il supporto dato ai civili ricercati dalle truppe tedesche tra il 22 e il 23 agosto 1944 nel Comune di Fucecchio" nel tentativo di sottrarli all’eccidio che fu poi compiuto dai militari nazisti.
Duccio Moschella