Donne e primarie, la lettera pro Del Re: "Il cambiamento spaventa ancora"

Dodici esponenti del Pd metropolitano lanciano un messaggio al partito

Donne e primarie, la lettera pro Del Re: "Il  cambiamento spaventa ancora"

Donne e primarie, la lettera pro Del Re: "Il cambiamento spaventa ancora"

Evitare la pratica del gatekeeping ovvero "la sorveglianza al cancello di ingresso". Dodici esponenti dell’area del Pd di Firenze o metropolitano hanno diffuso una lettera che è l’ennesima richiesta al partito di fare le primarie, dunque a sostegno dell’ex assessora Cecilia Del Re, cacciata dalla giunta Nardella. Nella lettera non si fa mai esplicitamente il nome di Del Re, si cita soltanto la segretaria Elly Schlein ma il messaggio è chiaro anche perché si fa riferimento al "maschilismo" che "continua a tenere le donne lontane da una reale partecipazione alla politica" e appunto al gatekeeping con cui "si previene e controlla l’accesso alle posizioni di potere da parte di chi detiene il potere stesso".

I riferimenti agli attuali vertici di Palazzo Vecchio non sono puramente casuali. La lettera è firmata da Sara Ambra, Carlo Benedetti, Serena Berti, Alessio Calamandrei (ex sindaco di Impruneta), Vieri Calogero, Diana Curione, Eleonora Ferrigno (consigliera al quartiere 4), Lucrezia Iurlaro, Elisa Simoni, Beatrice Tani (ex consigliera al quartiere 1), Marco Tognetti, Giulia Ulivi. "Le donne sono benvenute a varcare il cancello, ma solo finché si muovono entro i limiti predisposti – si spiega nella lettera -. La promessa implicita è: sii paziente, aspetta il tuo turno, gioca secondo le regole già stabilite mentre non c’eri - e alla fine toccherà anche a te, quando lo decideremo noi. In politica, l’uso delle primarie mette in crisi questo meccanismo poiché lascia agli elettori, uomini e donne, la libertà di scegliere lontano da correnti, caminetti, equilibrismi sulle percentuali interne dei partiti che davvero non interessano a nessuno. E, proprio per questo, oggi, in questa fase in cui a livello nazionale il principale partito progressista del Paese è riuscito ad avere nella segretaria Schlein un punto di riferimento forte per le tematiche femministe, le primarie sono meno desiderabili a livello locale: il vero cambiamento spaventa ancora molti". Nel documento si fa riferimento al fatto che "le primarie non sono un obbligo e non servono sempre. Ma dove sono richieste, anche solo da una parte, non sono da temere. Sono uno strumento di libertà, specie per quelle donne e uomini liberi che non hanno alle spalle poteri costituiti".

Niccolò Gramigni