Don Gherardo Gambelli, chi è il missionario diventato arcivescovo di Firenze

E’ stato missionario per dodici anni a N’Djamena e Mongo in Ciad, il Paese più povero del continente africano, e cappellano del carcere di Sollicciano

Don Gambelli nuovo arcivescovo di Firenze insieme al cardinale Giuseppe Betori

Don Gambelli nuovo arcivescovo di Firenze insieme al cardinale Giuseppe Betori

Firenze, 18 aprile 2024 – Don Gherardo Gambelli è il nuovo arcivescovo di Firenze. Nato a Viareggio e cresciuto a Castelfiorentino, ha 55 anni. Il parroco fiorentino, che in città mancava dal 1983, anno della nomina ad arcivescovo di monsignor Silvano Piovanelli, è stato missionario per dodici anni a N’Djamena e Mongo in Ciad, il Paese più povero del continente africano. Da settembre scorso don Gambelli è stato parroco della Madonna della Tosse, al Ponte Rosso.

Don Gambelli è anche il successore di don Vincenzo Russo come cappellano del carcere di Sollicciano. Don Gherardo è stato, fra il 2020 e il 2023, vicario apostolico a Mongo per supportare la comunità nella creazione di una vera e propria diocesi. Un’altra sfida importante, durante la sua permanenza in Africa, in una zona a maggioranza musulmana, quella del dialogo interreligioso, che lo ha spinto a collaborare con le iniziative fiorentine legate all’ecumenismo e alla vicinanza con le altre fedi.

"Conosciamo la radice più profonda della sua figura sacerdotale nella parola di Dio ascoltata e studiata con amore. Ne abbiamo ammirato la dedizione pastorale prima nella parrocchia di Santo Stefano in Pane a Rifredi, luogo particolarmente significativo per la storia della Chiesa fiorentina, e poi come parroco dell'Immacolata e San Martino a Montughi, dove io l'ho trovato e da dove mi ha chiesto di partire missionario come sacerdote ''fidei donum'' a servizio della giovane Chiesa del Tchad - ha detto Betori questa mattina in Duomo durante l’annuncio - In questa frontiera geografica, in cui doveva svolgere un ministero di insegnamento ai futuri sacerdoti, la sua dedizione pastorale si è allargata da una parte verso ulteriori frontiere umane, quelle dell'ospedale e del carcere, ma anche nella disponibilità ad assumere incarichi parrocchiali fino a diventare per alcuni anni Vicario delegato del Vicariato apostolico di Mongo, appena istituito. Tornato un anno fa a Firenze, con esemplare obbedienza, ha accolto il mio invito ad assumere contemporaneamente tre uffici, la cui complementarità corrisponde alla ricchezza della sua persona: parroco alla Madonna della Tosse, vice-direttore spirituale del nostro Seminario Arcivescovile, cappellano del Carcere di Sollicciano, facendo così sintesi tra dimensione pastorale, spirituale, di servizio agli emarginati. Ora gli è chiesto di ripensare tutto questa nella forma del governo del popolo di Dio, che è la missione propria del Vescovo. Lo accogliamo con stima, con fiducia, con affetto, assicurandogli collaborazione e comunione".

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