
La sede di Pontassieve di Dmail, azienda di oggettistica
di Leonardo Bartoletti
"Dmail vuole chiudere il sito di Pontassieve e trasferire tutti i dodici dipendenti ad Arcore, nella zona di Monza". L’allarme arriva dalla Filcams Cgil, che parla senza mezzi termini di "licenziamenti collettivi mascherati", esprimendo "forte preoccupazione.
"L’azienda - dice Gianni Filindassi, sindacalista della Filcams Cgil he segue la vicenda - sa perfettamente che nessuno potrà spostarsi di così tanti chilometri con lo stipendio percepito. Alcuni lavoratori sono part time e tutti o quasi con affetti familiari nel territorio".
Dmail si occupa di vendita di arredi e oggettistica. Il marchio è appartenuto al gruppo Percassi fino a settembre 2023 e, successivamente, è stata ceduta a Kasanova, azienda leader nel settore pentole e stoviglie.
"Con Kasanova - dice ancora Filidnassi - all’inizio tutto è proceduto bene. Loro hanno dichiarato più volte di voler incrementare le vendite rilanciando il prodotto grazie alle competenze e al know how dei lavoratori della sede di Pontassieve, facendo analisi del prodotto, dei compratori, del marketing. Poi, improvvisamente, arrivano le voci di chiusura della sede di Pontassieve, con il trasferimento di tutti i dipendenti ad Arcore. Abbiamo interloquito con l’azienda dopo l’estate, provando a trovare un accordo che prevedesse il mantenimento dei posti di lavoro nel territorio e proponendo la ricerca di una sede più piccola e meno costosa, l’estensione dell’utilizzo dello smartworking, la disponibilità a lavorare un giorno ad Arcore e quattro a Pontassieve. Ma l’azienda non è stata disponibile a nessuna soluzione, dimostrando che l’intento vero è quello di sbarazzarsi dei dipendenti. Per finire in bellezza ed approcciarsi alle feste natalizie - conclude il sindacalista della Filcams Cgil - l’azienda dall’inizio di ottobre si è data alla macchia, non rispondendo più alle nostre sollecitazioni". Dmail, in Toscana, oltre a quello di Pontassieve, ha un negozio a Firenze ed uno ai Gigli, a Campi Bisenzio.
Con ulteriori punti vendita presenti in altre regioni. "Siamo stati informati dalla Filcams Cgil della questione che si è aperta - dice il Sindaco di Pontassieve, Carlo Boni - e ci siamo attivati da subito per chiedere chiarimenti alla proprietà. Rimaniamo in contatto costante con il sindacato per valutare l’evolversi della situazione, sostenendo le cause e le ragioni dei dodici dipendenti".