
Discarica abusiva a Poggio Secco: "Rifiuti, scarti edili ed amianto"
Non c’è pace per via di Poggio Secco. Ormai periodicamente qualcuno vi scarica di tutto, come se fosse una discarica a cielo aperto dove buttare rifiuti edili, scarti elettrici, mobili, una volta anche una barca e un salotto. Tutto abbandonato a pochi passi dal torrente Ema, in una strada privata, ma utilizzata per il trekking e le passeggiate in bici o a cavallo e immersa nel verde. Nella parte iniziale da Ponte a Iozzi in territorio di Bagno a Ripoli, vicino all’area industriale, qualcuno entra periodicamente nel tratto privato, fa qualche metro tanto per non farsi vedere dalla strada principale e scarica di tutto. Negli anni son stati ritrovati rifiuti di ogni tipo, spesso anche altamente inquinanti da smaltimento speciale. L’ultimo scarico risale a questi giorni: proprio vicino al torrente ci sono sacchi con materiale elettrico, edile e quello che sembra essere amianto. I residenti della zona sono stanchi: da anni devono subire questo scempio e provvedere a farlo rimuovere come se ne fossero loro gli autori. Già dal 2021 attendono soluzioni richieste al Comune di Bagno a Ripoli, come fototrappole o videocamere. Ma niente: gli "zozzoni" continuano imperterriti a scaricare qui. "C’è grande attenzione al problema rifiuti nel territorio – garantisce Enrico Minelli, assessore all’ambiente -. A livello sanzionatorio, siamo tra i Comuni che negli ultimi tre anni ha elevato più multe, alcune anche con rilievi penali, in rapporto al numero di cittadini, frutto del lavoro della polizia municipale e degli ispettori ambientali di Alia". Per individuare i responsabili, sono state utilizzate videocamere fisse o mobili, anche se nella maggior parte dei casi sono stati trovati da indizi lasciati tra i rifiuti.
"Abbiamo sperimentato delle fototrappole, ma non avevano una grande resa tecnica – dice Minelli -. Il comandante della municipale si sta occupando della regolamentazione e individuazione di soluzioni tecniche efficaci: siamo pronti ad ampliare la dotazione di mezzi tecnologici". Nel caso di Poggio Secco "l’attenzione è alta e abbiamo svolto vari sopralluoghi: ci sono stato io stesso di recente coi responsabili comunali". Ma non bastano le sanzioni, dice Minelli: "Ci vuole una cultura ambientale da parte di tutti".