Firenze, cinque ragazzini contro un disabile: "Dacci le tue sigarette senza fare storie"

L’episodio segnalato in Oltrarno: affrontato da un branco di quindicenni. Molestato fin dalle medie. La rabbia della mamma: "Ora basta"

In Oltrarno si sono messi in cinque contro uno per ottenere una sigaretta da un coetaneo

In Oltrarno si sono messi in cinque contro uno per ottenere una sigaretta da un coetaneo

Firenze, 24 maggio 2022 - Lo hanno obbligato a consegnare l’ultima sigaretta, lo hanno perquisito controllando che non ne avesse altre nelle tasche dei pantaloni e poi lo hanno preso a sputi. Il tutto condito da risate e sfottò. E per questa “impresa“ ci si sono messi in cinque, giovanissimi e strafottenti. E’ successo in Oltrarno, domenica sera intorno alle 19, in via dei Cardatori, proprio nei pressi di piazza dei Nerli. Vittima un ragazzino disabile di 15 anni con problemi visivi e motori. Quando è tornato a casa l’adolescente si è rifugiato tra le braccia della mamma ed è scoppiato a piangere: "Perché?" ha ripetuto più volte cercando una risposta e un senso a tanta cattiveria.

"Stavo tornando a casa ed ero stanco, mi sono seduto su un muretto quando si sono avvicinati cinque ragazzini che mi hanno chiesto una sigaretta" ha raccontato alla mamma, una signora che vive e lavora in San Frediano. Secondo quanto riferito, i bulli - ragazzini tra i 15 e i 16 anni - non credendo alle parole della vittima avrebbero rovistato loro stessi nelle tasche dei pantaloni sperando di trovarne delle altre. Una volta appurato che il pacchetto fosse realmente vuoto, lo avrebbero preso a sputi, colpendolo sia sul viso che sul corpo. La mamma, che ieri ha denunciato l’episodio ai carabinieri, è sconvolta: "Questa mattina (ieri ndr) non è voluto andare a scuola, ha paura. Purtroppo non è la prima volta, spesso per strada viene seguito da ragazzini che frequentano l’Oltrarno, e schernito per via dei suoi problemi fisici". Infatti, secondo quanto raccontato dalla donna, tutto sarebbe cominciato due anni fa quando il figlio era ancora alle scuole medie. "Più volte – si sfoga – è stato seguito a casa, insultato, gli hanno portato via monete e sigarette". Lo hanno chiamato "Storpio", "Ritardato" e gli hanno detto e urlato di tutto. I responsabili sarebbero coetanei, ragazzini del rione.

Proprio per non vederli più ed evitare di frequentare gli stessi posti, la famiglia è stata costretta, alla fine delle scuole medie, a iscriverlo a un istituto superiore privato, lontano dalla riva sinistra fiorentina. Ma nemmeno questo è bastato: il ragazzo ha ancora paura del branco. L’escalation di crudeltà non è sfuggita ad Andrea Giacomini, un noto ristoratore. Lui 50 anni fa gettò le basi per la costituzione del comitato Santo Spirito "anche se allora più che altro ci si poteva prendere a pugni ma episodi del genere mai si sarebbero verificati".

Oggi Giacomini, che è stato eletto responsabile fiorentino della Democrazia Cristiana per l’Oltrarno, ha deciso di scendere in campo di nuovo per le sue strade. "Non appena mi hanno raccontato l’accaduto mi sono precipitato a casa della famiglia. Il ragazzino era impaurito, sconvolto. La mamma lo stesso" dice Giacomini. Che aggiunge: "E’ vergognoso quanto successo. Una storia che va avanti da due anni, tanta cattiveria è inaccettabile. Per questo chiedo alle istituzioni di prendere posizioni forti: i problemi vanno affrontati, a partire dall’educazione nelle scuole e dal controllo del territorio. Noi abitanti e commercianti siamo gli occhi ma chi di dovere deve essere il braccio".

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