Diesel euro 5, lo stop a Firenze. Cna: “Fondi insufficienti per sostituire le auto”

Il presidente di Cna Firenze Metropolitana Giacomo Cioni: “Intervenga il Governo centrale e tenga conto dell’aumento dei tassi d’interesse”

A Firenze stop per alcuni diesel euro 5

A Firenze stop per alcuni diesel euro 5

Firenze, 27 maggio 2023 - “Premesso che la soluzione al problema della qualità dell’aria non può coincidere con un progetto di stop progressivo alla circolazione di alcune tipologie di veicoli in entrata e in uscita dalla città, di fronte a una situazione di rischio per la salute pubblica non possiamo che fare buon viso a cattiva sorte e accettare un’ordinanza non indolore, tanto per le imprese che per i cittadini, ma che recepisce alcune misure che abbiamo richiesto. Mi riferisco alle deroghe al divieto previste per chi necessariamente deve recarsi come destinazione finale nell’area interdetta per motivi lavorativi, per chi dimostra di aver acquistato un’auto ecologica ma è in attesa della consegna e al passaggio nelle fasce orarie prima delle 8.30 e dopo le 18.30”. Lo ha detto il presidente di Cna Firenze Metropolitana Giacomo Cioni, sull'ordinanza del Comune di Firenze per lo stop alla circolazione di alcune tipologie di diesel euro 5.

“Occorre adesso - ha aggiunto - lavorare seriamente per facilitare la svolta green non con provvedimenti d’emergenza, bensì attraverso un’attenta pianificazione che per Cna è necessario comprenda il potenziamento del trasporto pubblico (autobus locali green, tav, utilizzo dei binari di superficie così liberati per il traffico pendolare sul modello della Rer parigina, completamento del sistema delle tramvie) e la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie, dalle colonnine di ricarica a parcheggi scambiatori ad hoc. Quanto ai fondi per la sostituzione dei veicoli, apprezziamo gli stanziamenti del Comune e il fatto che riguardino non solo Firenze, ma anche i comuni del suo agglomerato. Non bastano però a coprire le esigenze di cittadini e imprese, in special modo se si guarda in prospettiva; inoltre escludono troppi cittadini della Città Metropolitana (dal Valdarno all’Empolese, dal Mugello al Chianti) che quotidianamente lavorano e studiano in città. Occorrono perciò fondi dal Governo centrale che tengano necessariamente conto dell’aumento dei tassi d’interesse, visto che acquistare oggi è molto più oneroso rispetto anche solo ad un anno fa. Fondi accessibili a tutti i residenti nella Città Metropolitana: in questo Regione e Comuni devono far pressing su Roma”.

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