Diesel Euro 5, da oggi lo stop a Firenze: ci sono già le prime multe di 117 euro

Fermate trenta auto ai posti di blocco. Ecco come funzionano i controlli. Rabbia degli automobilisti: “Faremo ricorso”

Il posto di blocco della polizia municipale sui viali per lo stop ai Diesel Euro 5 (Foto Cabras / New Press Photo)

Il posto di blocco della polizia municipale sui viali per lo stop ai Diesel Euro 5 (Foto Cabras / New Press Photo)

Firenze, 1 giugno 2023 – Alle 11 stamani erano già una trentina le automobili fermate al posto di blocco della Polizia municipale in viale Gramsci poco dopo l’incrocio con viale Mazzini, a Firenze, in direzione piazza Libertà. Da oggi infatti scatta il blocco sull’arco dei viali di circonvallazione (qui la mappa completa) dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30, per tutte le auto diesel euro 5 immatricolate fino al 2011 compreso.

Multa di 117 euro e rischio sospensione patente

Di questa trentina di automobilisti fermati tra le 9, ora di installazione del posto di controllo, e le 11, ora fino a cui siamo rimasti insieme agli agenti, quattro si sono presi una multa perché effettivamente in illecito: 117,60 euro se la pagheranno entro cinque giorni, che diventeranno 168 se attenderanno oltre. In più ricordano gli agenti “Se la stessa persona fa la stessa violazione nel biennio, c'è anche la sospensione della patente da 15 a 30 giorni”. Altri due automobilisti invece erano effettivamente su veicoli che non erano in classe ambientale superiore all’euro cinque a gasolio del 2011, ma erano comunque nelle categorie in deroga: una signora perché aveva visita medica programmata e un altro automobilista perché stava guidando una macchina certificata come di interesse storico. Tra le altre deroghe ci sono conducenti sopra a 70 anni, auto di enti pubblici e di assistenza, veicoli di artigiani, residenti centro storico Ztl A e B e della zona interessata dal blocco, ambulanti del mercato di Sant’Ambrogio e altri ancora.

Come funzionano i controlli

Ma perché una trentina di macchine fermate , se quelle effettivamente a gasolio erano sei? Il commissario della Polizia municipale che sovrintende la pattuglia ci spiega il funzionamento: una telecamera mobile con sistema automatizzato di rilevazione “Targa System”, posizionata su un’altra vettura dei vigili più a monte rispetto al posto di blocco è in grado di leggere le targhe e interrogando un database identifica la classe ambientale, ma non il tipo di alimentazione (Gasolio, benzina, metano…), oltre a verificare se il veicolo in questione è regolarmente assicurato e revisionato. Qualora scatti il dubbio di un illecito, invia la foto dell’auto in questione a un tablet a disposizione dei vigili al posto di blocco. Quando gli agenti lo vedono passare, alzano la paletta e lo fermano, per controllare se sia effettivamente a gasolio di classe ambientale non consentita e scatta il verbale; se invece si appura che è a benzina o altra alimentazione consentita, il conducente può andare via senza alcuna sanzione.

Il sospetto che alcuni dei trasgressori siano consci di star compiendo l’infrazione c’è: alcuni viaggiano tutti sulla corsia di sinistra, altri invece stanno ben incollati a un furgone per cercare di non essere visti. Ma gli agenti non si fanno beffare: quando vedono l’automobile sospetta, piuttosto fermano tutto il transito sulla carreggiata e fanno poi accostare a destra.

In effetti la campagna di informazione è stata piuttosto martellante: stampa e cartelli gialli per tutta la città, inoltre evidenzia il commissario “Stiamo mettendo avviso sui pannelli a messaggio variabile. Inoltre è un’estensione di un divieto che già c’era sui diesel”.

Protestano gli automobilisti

Eppure c’è chi garantisce di non sapere del blocco, ma ancor più rimane basito di questa scelta dell’amministrazione: "Hai capito? Ora questa macchina tu la devi buttare via” dice inalberata, telefonando al marito per informarlo della sanzione appena ricevuta sul suo Nissan Qashqai, certo con qualche annetto sulle spalle, ma perfettamente conservato, quasi nuovo: appena 33mila chilometri appena, che per un grosso motore a gasolio, equivalgono ad averlo “sciolto”, come dicevano i nostri vecchi quando facevano il rodaggio. E a ben pensarci, rottamare questa tonnellata di acciaio, plastiche e metalli rari, considerando impatto ed energia utilizzate nella produzione, ha certo un’impronta ecologica superiore a quella che rilascerebbe nell’essere utilizzata fino a fine vita. Ma dura lex sed lex, e alla signora comminano la sanzione: “Non sapevo di queste multe, complimenti al sindaco Nardella, io faccio ricorso, non avevo visto i cartelli, non sono illustrati correttamente. Il sindaco non ha nulla di meglio da fare. ma poi è ridicolo: inquino per questo pezzo qui e non inquino per gli altri pezzi? Se inquino, inquino per tutta la città vorrei capire il motivo".

Posti di blocco

Qualcuno, avendo saputo del posto di blocco, forse informato su qualche social o da altri che sono già passati da viale Gramsci, prova ad aggirarlo passando da altre strade, per esempio bypassando ed entrando in via degli Artisti. Ma prima o poi si viene colti, perché il posto è itinerante e può essere montato anche in altri punti. Non solo, i controlli potrebbero anche aumentare di numero: “Per ora c'è un posto di controllo al giorno dal lunedì al venerdì a seconda del personale possiamo decidere di farne due”, spiega il Commissario.

Dall'inizio dell'anno ci sono già stati 271 controlli per classe ambientale su motore diesel con 170 violazioni dell'ordinanza, oltre a 408 violazioni di altro genere.

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