REDAZIONE FIRENZE

Denunce e carte bollate. Per il duello Pd-Del Re spunta il ricorso al Tar. E c’è la richiesta danni

L’ex assessora cita in giudizio in sede civile una dirigente dem "a tutela dei miei diritti" "Il risarcimento lo darò in beneficenza alla scuola di formazione politica “Alessia Ballini”" .

C’era da immaginarselo che la battaglia di Cecilia Del Re all’interno del Pd non si sarebbe conclusa con l’assemblea di lunedì sera. E d’altronde lei – l’ex assessora all’Urbanistica defenestrata da Dario Nardella durante una riunione di giunta – fin dalla sua “scomparsa“ da Palazzo Vecchio, anche di fronte alle asperità e agli ostacoli, non si è mai tirata indietro. Figuriamoci ora. Già, perché Del Re ha deciso di passare dalle dichiarazioni al vetriolo alle carta bollate (e lei di legge ne sa qualcosa visto che insieme alla sorella e al babbo è avvocata). Cecilia si starebbe muovendo su due fronti. Il primo e più importante è il possibile ricorso al Tribunale amministrativo regionale (insieme ad alcuni segretari di circolo) contro le decisioni assunte dai vertici del Partito democratico in questi mesi e durante le consultazioni dei 250 delegati. Ma l’ex assessora, per ora, non conferma, anche se dichiara che "come abbiamo detto più volte sono state fatte molte irregolarità per la furia e per le forzature che si sono volute fare, alcuni segretari di circolo hanno allora richiesto gli atti che ancora non ci sono stati forniti".

Il secondo fronte è invece più personale, e su questo, invece, arriva la conferma della diretta interessata: "Mi sono giunte notizie riguardo ad affermazioni fatte – in più di una occasione – da una dirigente del Pd locale ad iscritte e a membri dell’assemblea contro la mia persona per convincere a votare contro le primarie; ho dato mandato ad un legale di agire in giudizio in sede civile (non querela quindi) a tutela della mia persona e dei miei diritti. Quando si travalica la politica ed ogni limite di tollerabilità, la discussione non può che finire sul piano giudiziario. Ovviamente, ogni risarcimento sarà devoluto in beneficenza, e chiederò venga devoluto alla scuola di formazione politica “Alessia Ballini” per giovani amministratori promossa da Anci Toscana". Una situazione che si complica, un rapporto che si logora sempre di più e che sembra proprio destinato a finire in un aula di Tribunale, in un caso o in un altro. Ma Cecilia Del Re, a mollare, non ci pensa proprio e continuerà a lottare – sempre che glielo permettano – all’interno dei dem. Alcuni maggiorenti del Pd, ad elezioni concluse, immaginano per Del Re un ruolo di garanzia, come quello di presidente del Consiglio comunale, ma chi la conosce bene, ovvero quelli del suo inner circle continuano a ripetere che "delle poltrone non ci importa nulla, e chi pensa il contrario non ha capito che oggi è toccato a noi e domani potrabbe capitare a qualcun altro".

Intanto, in un lungo comunicatro stampa l’esponente democratica, ieri, ha voluto esprimere il suo giudizio sulla candidatura di Sara Funaro: "Funaro punta sulla continuità, noi chiediamo quelle innovazioni discontinue che partono dal basso e che abbiamo contribuito a raccontare lo scorso 15 novembre: ma anche lì nessuno ha ascoltato, e l’attenzione è andata su altri aspetti. Una candidata senza programma e con un voto spaccato non è una bella partenza. Ma è frutto delle forzature di tempi, prove muscolari e mancanze di dialogo di un partito teso a guardare molto su stesso, e poco a quello che c’è fuori".

A.P.