
Dem-Sinistra, è strappo. SI non parteciperà ai tavoli della coalizione: "Basta balletti e no a Iv"
di Antonio Passanese
FIRENZE
Lo strappo tra Sinistra Italiana e la coalizione che sostiene la candidatura di Sara Funaro si consuma poco prima dell’ora di pranzo. Attraverso un comunicato duro, netto e dai toni aspri – che ha tutto il sapore dell’ennesimo aut aut – la segretaria provinciale di Sì Diana Kapo e quello cittadino Vincenzo Pizzolo fanno sapere che, per il momento, "sospendiamo la partecipazione ai tavoli programmatici e di discussione". Un vero e proprio terremoto politico nel centrosinistra fiorentino dagli esiti inaspettati, che potrebbe portare il partito di Nicola Fratoianni verso altri lidi (Montanari o Dmitrij Palagi?) nel caso non si faccia "chiarezza e in maniera definitiva sul profilo e sulla composizione della coalizione".
La presa di posizione di Sinistra Italiana prende le mosse dal "balletto che leggiamo quotidianamente sui giornali che è totalmente inaccettabile. Noi non ci stiamo", tuona il riconfermato (e moderato) segretario regionale Dario Danti che, intervenendo a ‘Novaradio’, si appella formalmente Sara Funaro "e alla coalizione, perché così non si può andare avanti". E anche se il Pd (solo nel tardo pomeriggio di ieri) ha fatto entrare in azione i suoi pompieri per cercare di gettare acqua sul fuoco della polemica, da Sinistra Italiana confermano parola per parola ciò che riporta la nota: "Non rinneghiamo nulla di ciò che abbiamo scritto, confermiamo tutto e indietro non torniamo".
A rendere difficili i rapporti tra i dem e Sinistra Italiana è il possibile accordo che Sara Funaro e Italia Viva (ma sembra anche con un pezzo del M5S) starebbero per siglare a Roma, e che prevederebbe l’ingresso nella futura giunta, come vice sindaco, di Francesco Casini o di Gabriele Toccafondi. Un ticket che Renzi vuole portare a casa subito per rinunciare alla candidatura di Stefanioa Saccardi. Nelle ultime ore era anche circolata la notizia che proprio il leader di Sì Fratoianni avesse partecipato a uno di quei tavoli ma dalla Capitale la notizia viene smentita con forza.
"Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: non siamo interessati ad una discussione incentrata sul destino di Italia Viva, di Matteo Renzi e dei suoi dirigenti fiorentini e toscani – insistono Kapo e Pizzolo – La nostra posizione è chiara e univoca a livello locale, nei circoli fiorentini, e a livello regionale e nazionale. Non possiamo permettere che il chiacchiericcio su questi aspetti sovrasti ancora la discussione sul programma e sulla visione di città da realizzare nei prossimi cinque anni. Questa perdita di tempo mina la credibilità della coalizione e avvantaggia soltanto le destre e chi vuole condannare Firenze all’immobilismo".
Va ricordato che negli ultimi dieci giorni è già la seconda volta che Sinistra Italiana lancia “un avvertimento“ al Partito democratico che, pur di vincere alle prossime elezioni, "starebbe giocando su più tavoli (soprattutto romani, ndr)". Tanto da spingere il segretario regionale Danti a dire che gli accordi "non si fanno sopra la testa dei territori e delle persone. Da Roma vengano qui a fare una riunione in Toscana, perché non si può lavorare a Roma in un modo e a Firenze in un altro".
E anche se Sì, per cercare di rasserenare gli animi, esprime "fiducia nella candidata" sembra però che tra i due partiti qualcosa si sia rotto.
Dopo più di sei ore dal reprimenda di Sì, ecco arrivare la posizione del Pd a firma del segretario metropolitano Andrea Ceccarelli, che prova a rassicurare i “compagni“ di viaggio: "Il rapporto con Sinistra Italiana è solido e robusto così come lo è con la coalizione di centrosinistra che ha scelto e sostiene la candidatura di Sara Funaro. In tempi rapidi sarà concluso il lavoro per verificare l’eventuale allargamento dell’attuale coalizione. Le interlocuzioni avute nel corso della giornata con gli esponenti della coalizione sono buone e ci sono tutte le condizioni per proseguire insieme, così come condiviso, questo importante lavoro. Siamo ad oggi in campo e dedichiamo il nostro tempo ad incontrare e parlare con i cittadini in attesa che la destra, nostra vera avversaria, scelga il suo candidato".
Ma come dice quel vecchio adagio: tra i due litiganti, il terzo gode. E in questo caso il terzo è Dmitrij Palagi, candidato sindaco di Sinistra Progetto Comune: "Il Pd è partito dai nomi, invece che dal progetto. Noi abbiamo fatto l’inverso. Sinistra Italiana è a casa sua nella nostra coalizione. Ha contribuito a farla nascere nel 2019 e conosce bene le nostre proposte per il territorio. La aspettiamo a braccia aperte".