
E’ stata inaugurata ieri pomeriggio, presso i locali del Museo Bandini, la mostra dal titolo "Il filo continua a raccontare", con i lavori di cucito realizzati dal Gruppo ricamatrici fiesolane. L’esposizione rappresenta il terzo appuntamento di un ciclo di iniziative iniziate nel 2013, quando ad essere riprodotti con ago e filo erano stati i fregi architettonici e le decorazioni dei vasi del museo civico archeologico.
"Stavolta – spiega Lucia Bagoli, del doppio ruolo di presidente degli Amici dei Musei di Fiesole e maestra di ricamo – ci siamo cimentate con particolari dell’Annunciazione di Taddeo Gaddi ma anche con alcune lunette robbiane". Ciascuna ricamatrice ha scelto una o più opere tra quelle esposte al Museo Bandini di Fiesole e, facendo attenzione ai dettagli e alla poetica dell’opera stessa, ha ricreato su stoffa con ago e fili ciò che i pittori in passato hanno realizzato su tavole di legno con pennelli e tempere o che gli scultori hanno modellato con le loro mani nell’argilla. Su tovaglie, stoffe e canovacci, fra punto erba, pieno e nodino, sono stati così riprodotti angeli, volti di santi, vangeli e altri particolare che dalle principali opere d’arte sacra esposte nel museo Bandini sono state ricostruite, punto dopo punto, sulla stoffa fin nei minimi dettagli e fedeltà ai colori originali.
L’evento è frutto dell’iniziativa del gruppo di amiche fiesolane, come amano definirsi, che si riuniscono dal 2008 nei locali della Fratellanza popolare di Caldine, per recuperare l’antica tradizione del ricamo e del cucito. E proprio la consapevolezza del valore di questa antica pratica ha guidato il progetto di esporre i lavori nel Museo, vicino alle loro fonti di ispirazione. "In questo modo – ha detto la presidente – si è voluto riconoscere la valenza creativa e artistica del ricamo stesso e della sua lunga tradizione".
D.G.